Collegato sulla scuola: quella superdelega al governo

Ha destato una certa sorpresa la notizia che il governo abbia apprestato un corposo ‘schema di disegno di legge collegato alla legge di stabilità 2014 – delega al governo in materia di istruzione, università e ricerca’. Sorpresa dovuta non tanto al fatto che la legge di stabilità (ex ‘finanziaria’) si occupi di queste materie, visti i numerosi precedenti, quanto all’ampiezza e alla indeterminatezza della delega, che effettivamente sembra voler riservare al governo ampie e discrezionali facoltà interpretative.

I sindacati hanno protestato perché alcune delle materie delegate investono tematiche oggetto di contrattazione. Hanno ragione? In attesa di capire meglio se e in che misura il governo e il ministro Carrozza intendono effettivamente rilegificare temi che i sindacati considerano contrattuali mettiamo a disposizione dei lettori l’elenco delle deleghe previste nel disegno di legge  (per i relativi decreti legislativi è previsto un termine di nove mesi), omettendo le parti che riguardano il coordinamento, aggiornamento e adeguamento delle norme vigenti.

L’elenco che riguarda scuola e Afam è contenuto nel punto h dell’art. 1 del disegno di legge, il cui testo ufficioso è stato reso noto da alcuni siti sindacali:

“h) per quanto riguarda la materia dell’istruzione, semplificazione dell’organizzazione amministrativa e dei procedimenti nelle seguenti materie:

1) riforma organica del reclutamento del personale docente, che garantisca la tutela delle diverse categorie di soggetti abilitati, mantenga l’equilibrio tra le assunzioni per concorso e gli scorrimenti di graduatoria, fermo restando il rigoroso rispetto del principio del merito, e consenta lo smaltimento del precariato, anche attraverso il ricorso al corso-concorso per l’accesso all’insegnamento presso le istituzioni scolastiche;

2) organi collegiali della scuola, con mantenimento delle sole funzioni consultive e superamento di quelle in materia di stato giuridico del personale e di quelle rientranti nelle materie di competenza regionale;

3) reti di scuole, con la definizione dei compiti, degli incentivi e delle forme di coordinamento;

4) procedimenti relativi allo stato giuridico e al trattamento economico del personale della scuola, con il superamento delle disparità di trattamento e la precisa definizione dei rapporti tra le diverse fonti di disciplina pubblicistica e negoziale;

5) contabilità delle istituzioni scolastiche;

6) disciplina giuridica degli altri soggetti riconosciuti dall’ordinamento vigente in materia di istruzione e formazione;

7) organizzazione delle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica e stato giuridico del relativo personale”.