Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La chimera della continuità didattica per i disabili

Non c’è soltanto da risolvere la questione dell’obbligo quinquennale dei docenti di sostegno per restituire concreta attuazione della continuità didattica a favore degli alunni disabili.

Se la continuità didattica viene confermata come risorsa per la qualità dell’integrazione, è altrettanto importante infatti la stabilizzazione del personale docente, cioè la sua posizione con contratto a tempo indeterminato, garanzia di continuità nel servizio.

Attualmente oltre un quarto dei 130 mila posti di sostegno attivati nel 2015-16 è assegnato a personale docente precario (a volte privo della specializzazione) che cambia ogni anno.

Negli ultimissimi tempi si è cercato di aumentare il numero dei posti stabilizzati. Per il potenziamento del sostegno la legge 107/15 ha previsto (tabella 1 http://www.tuttoscuola.com/ts_news_724-3.doc) 6.446 nuovi posti, ma nel frattempo, dall’anno scorso a quest’anno, i posti di sostegno in deroga (assegnati ai precari) sono aumentati di 11.254 unità, passando dai 117.673 ai 128.927.

Mentre veniva compiuto lo sforzo di stabilizzare migliaia di posti, ne venivano attivati 5 mila in più, in una sorta di fuga verso l’instabilità.

Ad oggi, dunque, sono precari, non stabilizzati, oltre 33 mila posti di sostegno, il 26% circa. Occorre, dunque, un nuovo sforzo per aumentare la stabilizzazione, ma occorrerà anche ripensare a strutturare meglio un sistema che continua a sopravvivere con interventi aggiuntivi definiti ‘a pie’ di lista’, senza che vi siano chiare regole di attuazione e il rispetto di norme legislative che, ad esempio, prevedono un’uguale percentuale di posti rispettati per tutte le regioni, ma che continuano invece ad essere eluse distribuendo in modo pesantemente sperequato la stabilizzazione dei posti sul territorio. A danno della continuità didattica.

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