L’Udu rilancia il maxiricorso contro il numero chiuso

A giudizio dell’Udu (Unione degli studenti) il DL 104/2013 “non segna alcuna inversione di rotta: l’emendamento sul bonus maturità riguardante l’accesso ai corsi di studio a numero chiuso è solo una ‘pezza’ per porre rimedio ai disastri causati dal numero chiuso e dai test d’ingresso che denunciamo ormai da tempo, quest’anno incrementati dal bonus maturità”.

Perciò l’Udu ha deciso di riaprire i termini per le adesioni al maxiricorso, “in difesa delle migliaia di studenti e studentesse che hanno svolto un test (già di per sè fallace) prima basandosi sull’esistenza del bonus (già di per sè incostituzionale e discriminatorio), abolito poi in corso d’opera e ad oggi in parte riconosciuto per chi ne avrebbe beneficiato: una scelta doppiamente discriminatoria che non possiamo avallare”.

Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari, afferma che con questa iniziativa si intende “dimostrare ancora una volta quanto i limiti posti all’accesso nelle nostre università (siano il numero chiuso definito dal Miur o quello programmato a scelta dei singoli Atenei) debbano necessariamente essere smantellati e superati”.  

L’Udu chiede comunque al ministro Carrozza di istituire un Tavolo con gli studenti “che abbia come unico scopo quello di superare il sistema del numero chiuso e garantire il libero accesso a tutti”.

Sembra peraltro difficile che, posta in questi termini ultimativi, la richiesta possa essere accolta, anche perché il numero chiuso deriva in alcuni casi da una norma vigente, anche se contestata: la legge n. 264 del 1999, che istituì il numero chiuso a livello nazionale nelle facoltà di Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura  e per le Professioni sanitarie (infermieristica, ostetricia, fisioterapia, logopedia ed altre), nonché per il corso di laurea a ciclo unico in scienze della formazione primaria e per le scuole di specializzazione.