Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

IRC: accordo Cei-Miur

L’ora di religione si farà con professori sempre più qualificati. E’ questo uno degli obiettivi che si prefigge l’accordo siglato oggi, alla Cei, tra la Conferenza Episcopale dei Vescovi e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che va ad aggiornare le indicazioni per l’insegnamento nel II ciclo, e che entrerà in vigore dal 1 settembre 2017.

La nuova intesa prevede che per accedere all’insegnamento della religione in ogni ordine e grado di scuola si debba essere in possesso dei titoli accademici di baccalaureato, licenza o dottorato in teologia o in altre discipline ecclesiastiche (come era già stabilito in precedenza), oppure che si sia conseguita una laurea magistrale in scienze religiose secondo il nuovo ordinamento.

I nuovi titoli saranno richiesti a partire dal 1 settembre 2017 per lasciare a tutti il tempo di completare eventuali percorsi di studio già avviati. Fino a quella data saranno ancora validi i titoli previsti dalla precedente intesa.

Un passo molto importante nelle relazioni tra la Repubblica italiana e lo Stato vaticano” e ”un elemento di chiarezza per il procedere dei prossimi anni”. Così il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha concluso la sua presentazione, nella sede della Cei a Roma, della nuova Intesa sull’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.

L’Intesa aggiorna la normativa dell’85, rivista per l’ultima volta nel ’90, ed è stata firmata dal ministro Profumo e dal presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco,

L’Intesa, ha spiegato Profumo, aggiorna in particolare il quarto elemento della materia, quello relativo ai ”profili di qualificazione degli insegnanti”, perchè ”i titoli richiesti sono stati portati a livello di laurea”.

Gli altri tre elementi del testo riguardano i programmi di insegnamento, le modalità di insegnamento e i criteri di scelta dei libri di testo.

 

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