Manovra, le reazioni dei sindacati della scuola (e non solo)

Prime reazioni delle organizzazioni sindacali nei confronti della manovra da 20 miliardi (netti) che il Governo ha approvato e presentato ieri e che oggi approda in Parlamento. Le reazioni sono univoche e sottolineano la profonda iniquità della manovra, che, per le organizzazioni sindacali, tocca pensioni e servizi sociali, senza affondare le mani su sprechi e privilegi.

Il rigore della manovra, e l’avversione dei sindacati ad essa, sono così grandi, che i siti delle organizzazioni del comparto scuola lasciano eccezionalmente lo spazio destinato a comunicati e dichiarazioni di categoria, a beneficio dei loro leader generali.

Questa è la scelta della Flc Cgil, che nello spazio di maggiore visibilità del sito, riporta il giudizio del Segretario Generale, Susanna Camusso, secondo la quale i provvedimenti del governo Monti sono perlopiù “interventi per far cassa e socialmente insopportabili”. Il leader della Cgil annuncia anche di avere richiesto alla Cisl e alla Uil una riunione unitaria delle segreterie per valutare le conseguenze della manovra sui lavoratori e pensionati, e per organizzare con loro iniziative comuni.

Anche il sito della Cisl Scuola “apre” con le dichiarazioni del segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni, per il quale la manovra colpisce solo lavoro dipendente e pensione. Il sindacato di Bonanni ha anceh annunciato, in cocnerto con la Uil, due ore di sciopero-protesta per lunedì prossimo, per “richiedere con forza di aprire il negoziato” sulla manovra ed in particolare su pensioni e fisco.

La reazione della Gilda invece è l’immediato stato di agitazione, contro una manovra “iniqua“, che “incide solo in minima parte su sprechi e privilegi – è il giudizio del coordinatore nazionale del sindacato, Rino Di Meglio – mentre colpisce i diritti acquisiti di milioni di lavoratori e pensionati. Gli insegnanti, naturalmente, rientrano tra questi e, ancora una volta, saranno vessati dalle misure lacrime e sangue del governo Monti. Cambiano gli esecutivi ma per la categoria dei docenti non è mai tempo per il riconoscimento del loro lavoro e della loro professionalità“.

Alla radicalità delle reazioni sindacali fin qui riportate fa eccezione la cautela della Confsal, il cui segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, ha dichiarato di “riconoscere il valore, l’urgenza e anche l’indispensabilità di un’azione incentrata su rigore e crescita”, ma ha ritenuto di rilanciare le ragioni forti dell’equità e della legalità.