I punti del programma Monti su scuola e università

Dal discorso al Senato assumono centralità gli alti livelli di istruzione del capitale umano, gli interventi sui fabbisogni formativi, i percorsi professionali dei docenti e l'incentivazione degli atenei meritevoli

Il neo presidente del Consiglio Mario Monti ha presentato oggi il suo governo al Senato. Lo ha fatto con un discorso di 44 minuti. Il voto di fiducia è atteso in serata. Domani avverrà il passaggio alla Camera.

Al centro del discorso del nuovo premier, come era prevedibile, il tema dell’economia, e quelli contigui circa le politiche fiscali e del lavoro. Ma Monti ha toccato anche i temi dell’istruzione e dell’università, e più in generale il mondo dei giovani, dichiarando che loro sono la “ finalità di tutta” l’azione dell’esecutivo.

L’Italia – ha chiarito Monti – deve investire sui suoi talenti, esserne orgogliosa e non trasformarsi in un’entità di cui i suoi talenti non sempre siano orgogliosi“. “Per questo – ha continuato il premier – la mobilità è la nostra migliore alleata, mobilità sociale ma anche geografica, non solo all’interno del nostro Paese ma anche e soprattutto nel più ampio orizzonte del mercato del lavoro europeo e globale”.

Subito dopo questo passaggio, Monti ha enunciato, con poche frasi, quello che sarà il programma del proprio esecutivo in tema di istruzione e università: “Un ritorno credibile a più alti tassi di crescita deve basarsi su misure volte a innalzare il capitale umano e fisico e la produttività dei fattori. La valorizzazione del capitale umano deve essere un aspetto centrale: sarà necessario mirare all’accrescimento dei livelli d’istruzione della forza lavoro, che sono ancora oggi nettamente inferiori alla media europea, anche tra i più giovani”.

Per raggiungere questi obiettivi, ha spiegato Monti, occorreranno “interventi mirati sulle scuole e sulle aree in ritardo, identificando i fabbisogni, anche mediante i test elaborati dall’Invalsi, e la revisione del sistema di selezione, allocazione e valorizzazione degli insegnanti. Nell’università, varati i decreti attuativi della legge di riforma approvata lo scorso anno, è ora necessario dare rapida e rigorosa attuazione ai meccanismi d’incentivazione basati sulla valutazione, previsti dalla riforma”.

Monti chiede dunque una maggiore istruzione del nostro capitale umano, proponendo interventi sui fabbisogni formativi e sui percorsi professionali dei docenti. Per l’università invece, la ricetta sembra passare per un’incentivazione delle università meritevoli.