Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

A proposito di (dis)educazione finanziaria

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa email del prof. Franco Labella, del Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia, che esprime amarezza per la diseducazione finanziaria degli studenti italiani.

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sul tema, o a offrire nuovi spunti di dibattito, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Sono il prof. Franco Labella, del Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia, e invio questo commento al meritorio articolo in cui parlate della diseducazione finanziaria dei nostri studenti.

La ricostruzione storica della sorta riservata alle sperimentazioni Brocca (eliminate tout court dal riordino delle scuole superiori ad opera del Ministro Gelmini) andrebbe completata, però, chiarendo che più che di sponda politica si è trattato e si tratta della volontà precisa di ministri di centro destra ma anche di centro sinistra di lasciare i nostri studenti nella più completa ignoranza giuridico-economica.

In passato avete ospitato sia contributi che notizie relative agli sforzi che il Coordinamento nazionale ha compiuto in tutti questi anni per sensibilizzare sia il ministro Moratti (a cui si deve l’idea originaria di eliminare lo studio del Diritto e dell’Economia) passando per il ministro Gelmini e poi chi l’ha sostituita a Viale Trastevere e quindi Carrozza, Profumo e Giannini.

Abbiamo provato anche con Tornaminmente https://www.youtube.com/watch?v=q0w9rvCYZzE a sensibilizzare l’opinione pubblica ed il ministro Giannini come avevamo fatto con chi l’aveva preceduta.

Ogni volta la risposta è stata che non era essenziale fornire conoscenze disciplinari ma , al massimo, una vaga ed indistinta “educazione” variamente definita in rapporto persino a quell’oggetto misterioso ed anomalo, nel nostro ordinamento, di una disciplina fantasma chiamata “Cittadinanza e Costituzione”.

Il progetto della “Buona scuola” non è stata da meno rispetto alle reticenze dei precedenti ministeri e, nonostante i proclami ideologici e propagandistici, non ha corretto in alcun modo le storture di curricola privi di conoscenze elementari pur presenti negli altri sistemi scolastici europei.

Per l’insegnamento delle conoscenze necessarie all’acquisizione delle competenze di cittadinanza, stavolta, il “Ce lo chiede l’Europa” non è stato nè invocato nè rispettato nonostante le Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006.

Le vicende delle modifiche costituzionali e della legge elettorale, prima, e ora le vicende legate al “salvataggio” delle banche sono la più evidente dimostrazione della volontà dei decisori politici di lasciare nella più completa ignoranza i cittadini.

Del resto se non fosse così’ e se ci fosse una conoscenza almeno elementare sarebbe possibile ad esponenti vicini al governo affermare impunemente in trasmissioni televisive che la sorte di ignari obbligazionisti delle quattro banche “salvate”è solo frutto delle dinamiche del mercato?

All’ignorante opinionista (di cui per carità di Patria non citiamo il cognome ma solo le iniziali) bisognerebbe ricordare che un obbligazionista (ancorchè acquirente di uno strumento definito pericoloso dalla stessa Banca d’Italia che ieri , per bocca di Salvatore Rossi, ne ha proposto il divieto di vendita a risparmiatori non qualificati ) è diverso da un azionista.

Quindi non vale , caro FR, “è il mercato, bellezza” ma ,se mai, “è l’ignoranza, bellezza, che ti permette di attribuire al mercato quello che del mercato non è”

E speriamo che questa sia, come auspicato autorevolmente da Tuttoscuola, la volta buona per rivedere certe scelte.

Ci speriamo poco ma , magari, lo tsunami bancario riuscirà dove non sono riusciti i nostri sforzi precedenti.

Certo non l’avremmo mai auspicata una riapertura della questione a questo prezzo…. ma è evidente che i guasti di certe scelte , alla lunga, si pagano.

Prof. Franco Labella – Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia

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