Necessaria una rivoluzione nella scuola? Saviano innesca la polemica

Gli risponde Francesca Puglisi del Pd

È presente anche la scuola nell’attacco che oggi lo scrittore Roberto Saviano rivolge dalle colonne de L’Espresso al premier Matteo Renzi. Secondo Saviano, infatti, “sarebbe necessaria un’azione per riportare in Italia i cervelli in fuga all’estero. Ci vuole un investimento forte sul capitale umano. E invece dobbiamo rassegnarci all’idea che ogni Governo si senta in obbligo di annunciare una ‘rivoluzione’ nel mondo della scuola“.

Invece, scrive Saviano nella sua rubrica L’Antitaliano, la speranza “che con l’uscita di scena di Silvio Berlusconi, quell’eterno rinvio ai tipici personaggi della commedia all’italiana fosse esaurito”, la speranza “che il pagliaccio e l’abile battutista con responsabilità di governo avessero lasciato il terreno a una generazione di persone serie, in grado di cogliere la gravità delle situazioni e dunque capace di lavorare con discrezione a soluzioni anche dolorose, ma di largo respiro”, rischiano di essersi già infrante.

La replica non si è fatta attendere, sempre per quello che concerne la scuola, da parte della senatrice Francesca Puglisi, componente della Direzione Pd: “Saviano questa volta ha preso un abbaglio. Sulla scuola, il governo Renzi ha presentato una proposta che prevede l’assunzione di 148 mila precari ed un nuovo concorso nel 2015-2016. Si tratta di una riforma che dopo decenni torna ad investire e non a tagliare. L’editorialista de L’Espresso aspetti almeno qualche mese, quando alle linee guida, nei primi mesi del 2015 si affiancheranno i provvedimenti“.

Nella commedia all’italiana – sottolinea la parlamentare – che è poi un grande filone della nostra cinematografia, non c’è solo la rappresentazione della ‘cialtroneria’ nazionale“. “Ricordo a Saviano un magistrale Ugo Tognazzi che nel film “I mostri’ di Dino Risi dice al figlio: non bisogna mai dire di sì ma semmai di no, perché con i no ti spicci e con i sì ti impicci” conclude Puglisi.