‘Vogliamo la scuola in presenza’. La lettera dei genitori

Ritorno a scuola: ora o a settembre? In questi giorni questo è stato uno degli argomenti più dibattuti soprattutto dai genitori che, ovendo tornare al lavoro, non sanno a chi affidare i bambini. Pubblichiamo di seguito il grido di aiuto di un gruppo di genitori veneti che hanno scritto alla nostra redazione.

Siamo un gruppo di genitori preoccupati per la futura gestione dei nostri figli, in questo periodo di emergenza sanitaria. È nostra cura e interesse tenerci costantemente informati sull’evolversi della situazione epidemiologica e, fortunatamente, nel nostro comune riscontriamo un ridotto numero di contagi e un comportamento responsabile da parte della popolazione. Al momento, la priorità viene data alla riapertura delle attività economiche, che, siamo ben coscienti essere necessaria per la ripresa della quotidianità. Al contempo però, come genitori, abbiamo l’assoluto bisogno di trovare delle risposte concrete per i nostri bambini, il futuro della nostra società, che sono stati completamente dimenticati dallo Stato. Ci chiediamo, e Vi chiediamo, come possiamo ritornare a lavorare se i nostri figli non avranno dove andare e con chi stare? Chi si occuperà di accompagnarli nel loro percorso di formazione e crescita?

Finora noi tutti abbiamo fatto del nostro meglio per adeguarci all’emergenza e supportare la didattica a distanza che, per quello che abbiamo potuto sperimentare, riteniamo non sia una forma di insegnamento adeguata e completa, che giammai vorremmo trovare riproposta a settembre. L’educazione non può prescindere dall’aspetto sociale, dall’imparare ad andare d’accordo con i simili rispettando gli altri e l’ambiente: queste cose non possono essere trasmesse attraverso i compiti via mail o nelle lezioni a distanza, soprattutto con i bambini più piccoli o con chi ha difficoltà di apprendimento. Ci abbiamo provato in questi mesi: non funziona! Vogliamo la scuola in presenza! Vogliamo una scuola che cresca bambini fiduciosi e senza paura uno dell’altro! Guardando all’immediato futuro ci sentiamo disorientati, come lo sono ora i nostri figli, anche per l’organizzazione dei ritmi quotidiani. Chi tra noi sarà costretto a delegare la gestione dei propri figli in sua assenza, si troverà a dover valutare due strade con sviluppi e possibili conseguenze molto diverse:

– la prima soluzione sarà quella di affidare i bambini ai nonni (per chi ha la fortuna di averli) o ad altri familiari ed amici con il derivato aumento incontrollato di spostamenti e di rapporti ravvicinati con soggetti fragili i cui esiti potrebbero risultare nefasti per il contenimento della pandemia; in alternativa ogni famiglia si organizzerà secondo le proprie possibilità, assumendo ad esempio una baby sitter, con il carico economico che ne deriva. Quindi qualcuno potrebbe pensare di radunare i bambini in piccoli gruppi per mitigare la spesa o per garantirsi professionalità qualificate;

– la seconda è affidarsi a dei servizi, pubblici o privati, messi in sicurezza, pianificati, organizzati che possano offrire qualità e professionalità sul piano pedagogico didattico e al contempo cura del tessuto sociale/relazionale.

Noi non avremmo dubbi su quali delle due alternative indirizzarci, comprendendo e rispettando comunque la scelta e l’opinione di chi preferirà estendere l’isolamento o intraprendere soluzioni individuali. Pertanto, chiediamo alla nostra Amministrazione delle risposte concrete. Ad oggi, infatti, viviamo nell’incertezza totale, perché manca un serio piano di assistenza per i bambini.

Siamo molto preoccupati per le regressioni sul piano cognitivo, ma soprattutto sociale dei nostri bambini e ragazzi, per cui riteniamo sia estremamente necessario fare di tutto per far tornare subito a scuola i nostri bambini, nella scuola reale, con i banchi e le sedie, con tutte le misure di sicurezza che si riterranno indispensabili, anche solo per un saluto, anche per pochi giorni, prima delle vacanze estive, così che questo anno scolastico abbia una degna conclusione.

Abbiamo bisogno di capire come muoverci, se potremo contare sull’attivazione di centri estivi, sulla riapertura di asili nido e scuole dell’infanzia, sulla possibilità di un sostegno tra famiglie o su altre alternative. Confidiamo di trovare in Voi un interlocutore attento e sensibile, anche ai bisogni dei bambini, perché una società si misura proprio da ciò che fa per loro. Noi, da genitori, ci rendiamo disponibili a contattare anche gli insegnanti e le scuole per costruire insieme a voi la fattibilità di regole che possano garantire la maggiore sicurezza possibile, magari utilizzando gli spazi all’aperto oppure orari ridotti e intervallati”.