Voglia di tutor?

Il tutor preoccupa, sconcerta, divide, è oggetto di studio e di dibattito.
Ma, sorpresa, c’è anche chi guarda con un interesse imprevisto a questo nuovo che avanza.
Tra gli insegnanti infatti c’è chi ha cominciato a fare due conti e si è detto che forse val la pena di puntare sul tutor e di rendersi disponibile all’incarico.
Perché questo interesse dell’ultima ora?
Da diverse parti si parla ormai con insistenza di nuova carriera dei docenti con differenziazione economica nella progressione retributiva e riconoscimenti economici per differenti carichi di lavoro. In Parlamento c’è in discussione una specifica proposta di legge sulla carriera docente e, anche in ambito sindacale, si fa largo l’idea di differenziare carriera e retribuzioni.
La stessa contrattazione che dovrebbe aprirsi sulla funzione tutoriale potrebbe portare già nell’immediato a nuovi e specifici compensi per questo incarico aggiuntivo.
Insomma una prospettiva di miglioramento economico e giuridico che potrebbe portare ad un riconoscimento significativo di questa nuova funzione che sembra essere uno dei pilastri della riforma.
E allora, forse quando meno te lo aspetti, tra gli insegnanti comincia a farsi strada questa logica interessata del “perché no?”, ed emerge questa voglia di tutor poco ideologica e molto pragmatica.