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Vittoria Belvedere: ‘Sogno una scuola dove si possa sbagliare’. L’intervista

Di Sara Morandi
L’attrice Vittoria Belvedere, ha recentemente conquistato il pubblico di Siena con la sua interpretazione nel debutto nazionale de “Il Gattopardo. Il ritorno di Angelica” accanto a Vincenzo Bocciarelli. Nonostante il breve tempo di preparazione, Vittoria è riuscita ad infondere al suo personaggio una profonda umanità e sensibilità, qualità particolarmente significative in un contesto storico in cui le donne erano spesso trascurate. La sua carriera è costellata di esperienze significative, come la partecipazione alla commedia “La scuola” con il rinomato attore Silvio Orlando che l’ha lodata per la sua capacità di donare umanità al suo personaggio, un complimento che l’attrice ricorderà sempre con enorme gratitudine.
Oltre al suo lavoro sul palco, Vittoria sogna una scuola del futuro che sia viva e stimolante, un ambiente dove gli studenti possano esplorare e apprendere attraverso l’interazione e la creatività, piuttosto che essere incatenati a metodi didattici tradizionali. Immagina un sistema educativo che incoraggi l’empatia, la sicurezza e l’autostima, abolendo i voti punitivi e valorizzando la tecnologia come strumento di curiosità.
Cara Vittoria, sei reduce da un grande successo a Siena con la prima nazionale de “Il Gattopardo. Il ritorno di Angelica” a fianco di Vincenzo Bocciarelli. Che emozione hai provato e come ti sei preparata per interpretare questo personaggio?
“Sinceramente, non ho avuto molto tempo per preparare il mio personaggio e soprattutto capire quello che stavo per fare. Sono entrata in questo progetto perché ho dovuto sostituire una collega che all’ultimo minuto non l’ha più fatto. Abbiamo avuto solo una settimana di tempo per realizzarlo. Alla fine il risultato è stato stupendo. Ho semplicemente cercato di dare alla mia Angelica, maggior umanità e sensibilità, visto che in quell’epoca le donne non erano molto considerate non avevano diritto di parola e soprattutto erano considerate non pensanti”.
Nel 2017 sei stata protagonista della commedia “La scuola” con Silvio Orlando. Ti ricordi mai di questa esperienza e che insegnante saresti stata se lo fossi stata realmente?
“L’esperienza dello spettacolo ‘La scuola’, con Silvio Orlando, mi ha dato l’opportunità di lavorare accanto ad un grande attore come lui, imparando molto e lo ringrazierò per tutta la vita. Anche in questo caso ho dovuto sostituire una collega, Marina Massironi e avevo paura perché temevo il confronto, invece Silvio Orlando, alla fine della tournée teatrale, mi disse che ero riuscita a dare umanità e sensibilità al mio personaggio. Se fossi una professoressa, mi piacerebbe essere una di quelli empatici che trasmette ai ragazzi più serenità, più sicurezza e più autostima. Cercherei di trovare una strada di comunicazione più vicina a loro. Abolirei i voti che spesso sono solo punitivi e non costruttivi”.
Che scuola sogni per il futuro?
“Immagino una scuola ricca di energia, viva, con dei laboratori dove si costruisce, si discute e dove si può sbagliare, una scuola che non sembri solo una catena di montaggio. Cercherei di aiutare i ragazzi ad usare la tecnologia come un’estensione della curiosità e non come una distrazione”.
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