Via col vento

Fellini, criticò, indignato, la ripetuta interruzione dei film in televisione a vantaggio della pubblicità. Lanciò un grido a difesa dell’opera d’arte e dello spettatore: “Non si interrompe un’emozione”.

Che cosa avrebbe detto il grande Fellini di Amarcord delle novità del ministro Moratti che, al solo scopo di fare cassa, compongono e scompongono di anno in anno megacattedre con le classi più disparate cancellando la continuità didattica, da sempre un valore intangibile. La Moratti non interrompe solo un’emozione, ma un rapporto docente-discente, adulto-giovane pluriennale che è didattico, culturale, affettivo. Interrompe un processo di identificazione funzionale alla crescita dello studente. Come se al padre venisse sottratto il figlio. Il giovane non conta più niente e ancor meno l’insegnante, povere foglie che il vento a caso unisce e divide. Conta tagliare sulle “inutili” spese dell’educazione. Il denaro uber alles. Sull’arte, sulla cultura, sui sentimenti, sul futuro dei giovani.

Sulmona, 17/4/05