Verso le "Idi di novembre"

Sul sito della FLC CGIL c’è perfino una cartina Sul sito della FLC CGIL (www.cgilscuola.it) c’è perfino una cartina dell’Italia con la geografia degli scioperi, Regione per Regione: basta cliccare su quella che interessa, e compare il quadro delle iniziative programmate.
La preparazione dello sciopero del 15 novembre 2004 e della manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma nella stessa giornata prosegue con ritmi incalzanti, ed è accompagnata da una serie di iniziative complementari, alcune di tipo organizzativo-sindacale (scioperi regionali di un’ora, “mobilitazione” nazionale senza sciopero del 29 ottobre), altre di tipo più politico.
Tra queste ultime si segnala l’attività del comitato nazionale “Fermiamo la Moratti”, che ha promosso il 23 e 24 ottobre il “Primo Forum nazionale dell’educazione e dell’istruzione”, svoltosi a Firenze con l’intervento di esponenti, oltre che della FLC CGIL, dei Cobas, di Legambiente scuola e formazione, dell’ARCI e della FIOM CGIL.
Il Comitato “Fermiamo la Moratti” punta ad aggregare soggetti esplicitamente schierati in favore dello scontro duro e frontale con la Moratti e con il governo, e critici verso le componenti più moderate dell’opposizione: oltre alle sigle citate, compaiono il CGD, il CIDI, la Federazione Verdi, il Partito dei Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, e una serie di organizzazioni minori, vicine ai “movimenti”. Per la verità nell’elenco compaiono anche i “Democratici di Sinistra”, che però hanno al proprio interno posizioni notoriamente articolate, da quella del “correntone” a quelle dei riformisti. Al Comitato, che ha una base non troppo diversa da quella del Comitato “Fermiamo la guerra”, non aderiscono invece altri soggetti, quasi a lasciar intendere un dissenso politico di fondo con una linea percepita come massimalista: la CISL, la UIL, lo SDI, l’associazionismo cattolico, la Margherita. Ma questo non vuol dire che accettino la riforma Moratti.