Dal voto in condotta alla sfida per ridurre il precariato: Valditara illustra le novità del nuovo anno scolastico
Riforma del voto in condotta, piano per l’orientamento, misure contro il precariato e le nuove linee guida sull’Educazione Civica. Con l’inizio dell’anno scolastico 2024/25, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha illustrato le principali novità che attendono il mondo della scuola in un’intervista a La Stampa. Vediamole di seguito.
Riforma del voto in condotta
Valditara ha sottolineato l’importanza della riforma del voto in condotta, ormai approvata in Senato e in Commissione Cultura alla Camera. Il ministro si è detto fiducioso che entro questo mese di settembre diventi legge. La riforma è pensata per rafforzare il ruolo del voto di condotta nel sistema educativo, attribuendo a questo strumento un valore formativo più incisivo. L’obiettivo è promuovere comportamenti corretti e il rispetto reciproco all’interno delle classi, coinvolgendo maggiormente gli studenti nella costruzione di un ambiente scolastico sano.
Piano per l’orientamento
Un’altra importante novità riguarda il piano per l’orientamento, anch’esso lanciato nel mese di settembre. Questo grande progetto è finalizzato a migliorare la capacità degli studenti di scegliere il loro futuro formativo e professionale in modo più consapevole. L’orientamento sarà dunque potenziato per favorire scelte in linea con le attitudini e le competenze individuali, cercando di ridurre la dispersione scolastica e di promuovere percorsi di studio che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro.
Il precariato: una sfida strutturale
Uno dei problemi centrali del sistema scolastico italiano resta il precariato, che Valditara ha definito “endemico”. Il ministro ha spiegato che, nonostante la complessità del fenomeno, il governo sta lavorando su una serie di misure per ridurre la precarietà, anche alla luce degli accordi presi in passato per ottenere l’ultima tranche del PNRR, pari a 24 miliardi. Valditara ha illustrato come l’assunzione di 70mila docenti vincitori di concorso rispetti le regole stabilite dalla Commissione Europea, ma ha anche dichiarato di aver chiesto maggiore flessibilità al ministro Raffaele Fitto per poter affrontare con più libertà il problema delle assunzioni.
Il ministro ha poi rivendicato i risultati ottenuti dal governo, come il recupero e l’assunzione di docenti idonei da concorsi precedenti, scaricati dai governi passati. Tuttavia, ha sottolineato che la rigidità delle regole imposte dall’Unione Europea rende difficile risolvere il precariato in tempi brevi, pur rimanendo una priorità nell’agenda politica.
Ius Scholae e potenziamento dell’italiano
Il ministro ha annunciato un nuovo piano di potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana, con corsi pomeridiani extracurriculari, personalizzati in base al livello di conoscenza degli studenti. L’obiettivo è quello di garantire un’inclusione autentica, fondata sulla padronanza della lingua, e la formazione di personale specializzato nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri.
In aggiunta, Valditara ha ribadito l’importanza della conoscenza della storia, dei valori e dell’identità italiana come base per una piena inclusione. In questo senso, le nuove Linee di Educazione Civica prevedono anche un riferimento esplicito al senso di appartenenza alla comunità nazionale, elemento centrale nel processo educativo.
Nuove linee guida per l’Educazione Civica
L’Educazione Civica sarà ulteriormente valorizzata grazie all’introduzione di nuove linee guida che mirano a rafforzare il rispetto reciproco, la sensibilizzazione ai diritti umani e l’appartenenza alla comunità. Valditara ha espresso dispiacere per le critiche mosse dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi), sottolineando invece che il rispetto della donna e di ogni persona rappresenta un punto cardine delle nuove direttive. La centralità di questi valori è fondamentale per costruire una società più equa e inclusiva, e la scuola ha un ruolo decisivo nel promuovere tali principi.
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