Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: cosa sono e perché si tratta di strumenti che possono migliorare la scuola

Il periodo delle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie rappresenta attualmente un’opportunità significativa nel mondo della scuola per ottimizzare le risorse organiche e migliorare la qualità della vita degli insegnanti. Questi provvedimenti, validi per un solo anno scolastico, rispondono alle esigenze di molti docenti che affrontano difficoltà lavorative a causa di motivi familiari, personali o per le riduzioni degli organici dovute al calo delle nascite e conseguentemente a un minor numero di iscrizioni. Possono però diventare, rivedendo gli accordi pattizi, degli strumenti potenti, per consentire al personale di poter vivere un’esperienza in una scuola diversa, e in questo modo crescere sia dal punto di vista umano che professionale. Dopotutto, il calo demografico non è l’unico fattore che contribuisce alle mancate iscrizioni causa del personale in sovrannumero. Un fenomeno preoccupante è il “Soldiering”, che si manifesta quando il personale scolastico, scoraggiato e demotivato, tende a ridurre l’impegno lavorativo. Questo porta a un’offerta formativa povera di contenuti, poco attraente per studenti e famiglie.

Il Soldiering

Il “Soldiering” è un’ombra preoccupante che si allunga nei corridoi: quando il personale scolastico, demotivato, riduce il proprio impegno, l’offerta formativa perde il suo splendore, divenendo meno attraente per studenti e famiglie. Nella scuola è un fenomeno di demotivazione degli insegnanti che, sentendosi poco valorizzati e sovraccarichi, riducono il loro impegno. Questo stato di apatia può avere gravi conseguenze sull’ambiente educativo, rendendo meno attraente l’offerta formativa per studenti e famiglie. Gli insegnanti si trovano spesso a dover affrontare un carico eccessivo di compiti burocratici, con poco tempo ed energia per la preparazione delle lezioni. La mancanza di riconoscimento professionale e di opportunità di crescita contribuisce a un senso di inutilità e demotivazione.

In un ambiente di lavoro stressante, caratterizzato da scarsa collaborazione tra colleghi e poca comunicazione con la dirigenza scolastica, il soldiering trova terreno fertile. A ciò si aggiungono problemi strutturali come edifici scolastici mal tenuti e mancanza di risorse didattiche, che fanno sentire gli insegnanti poco supportati. Anche i problemi di disciplina, bullismo, cyberbullismo e mancanza di rispetto da parte degli studenti possono demotivare ulteriormente gli insegnanti, riducendo il loro impegno e la qualità dell’insegnamento.

A causa di questo fenomeno, alcune scuole faticano a competere con altri istituti sul territorio, ambienti di apprendimento poco curati e mancanza di motivazione portano all’assenza dell’innovazione didattica, il che compromette la qualità dell’offerta formativa. Problemi come bullismo, cyberbullismo e classi turbolente possono aggravare ulteriormente la situazione, scoraggiando l’arrivo di nuovi insegnanti motivati, e le nuove iscrizioni anche quando la scuola offre indirizzi di studio di interesse per gli studenti.

Le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, pertanto, non solo rispondono alle esigenze immediate degli insegnanti, ma rappresentano anche una possibilità per le scuole di affrontare criticità interne, migliorare l’ambiente scolastico e incrementare la propria attrattività. Queste misure possono contribuire a creare un clima educativo più sereno e stimolante, che incentivi la partecipazione attiva di studenti e famiglie e favorisca il miglioramento complessivo della qualità dell’istruzione.

Utilizzazioni

Le utilizzazioni nella scuola italiana sono misure che permettono di redistribuire il personale docente in situazioni specifiche all’interno della stessa provincia. A differenza delle assegnazioni provvisorie, che possono avvenire anche tra province diverse e per motivi personali, le utilizzazioni sono principalmente motivate da esigenze di organico scolastico e possono riguardare diverse classi di concorso o tipologie di posto.

Le utilizzazioni possono riguardare docenti che si trovano in situazioni di esubero, soprannumero o senza sede definitiva. Possono essere utilizzati su classi di concorso diverse da quelle di titolarità, purché in possesso delle abilitazioni necessarie. Ad esempio, un docente che è abilitato per più classi di concorso può essere utilizzato per insegnare una disciplina diversa da quella della sua titolarità originale, se questa è necessaria in una scuola della provincia​.

I criteri per l’accesso alle utilizzazioni riflettono la necessità di gestire efficacemente il personale scolastico in risposta a situazioni di eccedenza, soprannumerarietà e assenza di sede definitiva. Gli insegnanti appartenenti a classi di concorso in esubero possono essere assegnati a classi diverse o a posti di sostegno, anche senza la specializzazione necessaria, purché vengano tutelati i posti per i supplenti specializzati. Allo stesso modo, i docenti dichiarati soprannumerari nella loro scuola di titolarità vengono redistribuiti in altre sedi, garantendo una gestione efficiente delle risorse umane.

Le motivazioni che guidano le utilizzazioni sono molteplici e mirano a risolvere problemi specifici del sistema scolastico. La gestione dell’esubero permette di evitare situazioni di surplus di personale, utilizzando docenti in classi di concorso alternative o su posti di sostegno. La soprannumerarietà, spesso causata da riduzioni di organico, trova soluzione nella redistribuzione temporanea degli insegnanti in altre sedi dove c’è necessità. Per i docenti senza una sede definitiva, le utilizzazioni offrono una collocazione provvisoria, assicurando continuità lavorativa fino a quando non si trova una soluzione stabile.

Un altro aspetto cruciale è la multidisciplinarietà: i docenti con abilitazioni per più classi di concorso possono essere impiegati per insegnare discipline diverse, rispondendo così alle specifiche esigenze delle scuole. Questo approccio flessibile consente di ottimizzare le risorse disponibili, garantendo che ogni insegnante possa contribuire al meglio in base alle proprie competenze e qualifiche.

Le utilizzazioni, quindi, non solo risolvono problemi immediati di eccedenza e soprannumerarietà, ma promuovono anche un utilizzo più dinamico e adattabile del personale docente, migliorando l’efficienza e la qualità dell’istruzione offerta agli studenti.

Assegnazioni Provvisorie

Le assegnazioni provvisorie, invece, consentono ai docenti di essere trasferiti temporaneamente per un anno scolastico in un’altra sede, spesso in una provincia diversa, per motivi personali come il ricongiungimento familiare o problemi di salute. Questi trasferimenti sono volti a soddisfare esigenze familiari o di salute e contribuiscono a migliorare il benessere del personale scolastico​​.

Uno dei principali vantaggi delle assegnazioni provvisorie è la possibilità di ricongiungimento familiare. Molti docenti richiedono questa forma di assegnazione per avvicinarsi ai propri familiari, riducendo i disagi legati alla distanza e migliorando la qualità della vita. Questo è particolarmente rilevante per coloro che devono affrontare lunghi tragitti quotidiani o vivere in condizioni logistiche difficili, come nel caso dei docenti delle isole minori o delle regioni meridionali prive di infrastrutture adeguate.

Le assegnazioni provvisorie sono spesso richieste anche per motivi di salute, sia personale che dei familiari, garantendo così la vicinanza a strutture sanitarie adeguate e l’assistenza necessaria ai familiari in difficoltà. Un’altra motivazione comune è la cura dei figli minori, permettendo ai genitori di essere più presenti nella vita dei figli e facilitando la gestione familiare.

La Legge 104/1992 tutela i lavoratori che assistono familiari con disabilità, permettendo loro di richiedere assegnazioni provvisorie per garantire una maggiore vicinanza e supporto. Inoltre, alcuni docenti possono richiedere tali assegnazioni per motivi legati alla mobilità interna tra province diverse, spesso per condizioni di lavoro particolari o esigenze familiari temporanee.

Nonostante i benefici, esistono anche criticità significative. La complessità delle procedure per la presentazione delle domande può causare disagi sia ai docenti che all’amministrazione scolastica. Frequenti spostamenti dei docenti possono creare instabilità didattica, influenzando negativamente la continuità dell’insegnamento e il rapporto tra insegnanti e studenti. Inoltre, le richieste di assegnazione provvisoria possono causare squilibri geografici, con carenze croniche di personale qualificato in alcune aree, soprattutto quelle più remote o meno attrattive.

Utilizzazione e assegnazione provvisoria per l’A.S. 2024/25

Per l’anno scolastico 202/25, le procedure di utilizzazione e assegnazione provvisoria per il personale docente, educativo e ATA sono regolate dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) firmato l’8 luglio 2020, con validità prorogata grazie a un’Intesa sottoscritta il 27 giugno 2024. Le date di presentazione delle domande sono fissate come segue: per il personale ATA dall’8 al 19 luglio, e per i docenti, personale educativo e IRC dall’11 al 24 luglio 2024. Le modalità di presentazione rimangono invariate rispetto agli anni precedenti: online tramite il portale Istanze OnLine per i docenti a tempo indeterminato, e in modalità cartacea per i docenti a tempo determinato, il personale educativo e ATA.

Tra le novità più rilevanti introdotte dall’Intesa per il 2024-2025 figurano deroghe al blocco legislativo, specifiche tutele per le lavoratrici vittime di violenza e nuove possibilità per i docenti assunti con procedura straordinaria. In particolare, i docenti assunti a tempo determinato nell’A.S. 2023/2024 e dichiarati soprannumerari potranno presentare domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. Inoltre, sono previste tutele specifiche per le lavoratrici vittime di violenza, inserite in percorsi di protezione. I docenti entrati in ruolo nel 2023/2024 dalla prima fascia GPS sostegno potranno fare domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. Per tutto il personale docente, educativo e ATA, l’assegnazione provvisoria può essere richiesta per il ricongiungimento a coniuge, parte dell’unione civile, convivente, parenti o affini, purché la stabilità della convivenza sia certificata. Il ricongiungimento al genitore o al figlio non richiede ulteriore certificazione di convivenza.

Per quanto riguarda le modalità e i requisiti specifici, i docenti possono chiedere assegnazione provvisoria per il ricongiungimento familiare, gravi motivi di salute o altre esigenze specifiche, indicando fino a 20 preferenze per l’infanzia e primaria e fino a 15 per la secondaria. Il personale educativo e ATA può fare domanda per utilizzazione in altra sede o per assegnazione provvisoria in altra istituzione educativa, con preferenze analoghe a quelle dei docenti.

Riflessioni per un miglioramento

Le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie rappresentano strumenti essenziali per la gestione dinamica dell’organico scolastico, offrendo flessibilità e soddisfazione al personale, ottimizzando le risorse e migliorando la qualità dell’insegnamento. Tuttavia, per massimizzare i benefici e minimizzare le criticità, è necessaria un’attenta pianificazione che garantisca un’equa distribuzione del personale qualificato su tutto il territorio nazionale.

Un miglioramento significativo potrebbe essere l’estensione di queste opportunità anche al personale dirigenziale. Permettere ai dirigenti scolastici di usufruire delle assegnazioni provvisorie risolverebbe molte criticità, migliorando ulteriormente la gestione delle risorse umane all’interno delle scuole.

Inoltre, sarebbe interessante introdurre la possibilità di mobilità temporanea non solo per le motivazioni attualmente previste, ma anche per consentire al personale di vivere un anno in una scuola diversa sul territorio nazionale. Questa esperienza potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita umana e professionale, permettendo ai docenti di insegnare e apprendere tra pari, in contesti differenti. Un docente di una città del sud, per esempio, potrebbe insegnare in un’altra regione che considera utile per la sua autoformazione; in questo modo sfruttando il peer learning, e un nuovo ambiente nuovo e stimolante, accrescerà la sua motivazione e le sue competenze professionali. Questa mobilità temporanea contribuirebbe inoltre a ridurre i divari territoriali, favorendo lo scambio di buone pratiche e l’arricchimento reciproco tra scuole di diverse aree e regioni del paese.

Anche un dirigente scolastico potrebbe chiedere di essere assegnato temporaneamente in una scuola fuori regione, in un nuovo contesto stimolante e innovativo che valorizzi e faccia crescere le sue potenzialità.

In conclusione, le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie sono fondamentali per la gestione dell’organico scolastico in Italia. Nonostante le criticità, offrono importanti benefici in termini di flessibilità, soddisfazione del personale e ottimizzazione delle risorse. Una gestione equilibrata e attenta di questi meccanismi è cruciale per mantenere un sistema educativo efficace e reattivo alle esigenze delle scuole e del personale. L’estensione delle opportunità di mobilità anche al personale dirigente e la possibilità di mobilità temporanea per tutti i docenti rappresentano passi importanti verso un sistema scolastico più dinamico, innovativo e inclusivo.

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