USA. Sospeso un bambino per la brioche-pistola

La psicosi delle armi nelle scuole americane rischia di coprire di ridicolo (agli occhi del mondo) l’intero sistema di istruzione degli USA.

Quasi tutti i giorni si registrano episodi nei quali gli insegnanti americani si distinguono per una severità verso i bambini che noi italiani non riusciamo a capire.

Il ricorso di un genitore contro la sospensione del proprio figlio di 7 anni, disposta da una scuola del Maryland, ha fatto emergere un fatto incredibile.

Il bambino è stato sospeso per aver giocato in classe con una brioche che aveva mordicchiato a forma di pistola. La presunta pistola “non poteva ferire nessuno nemmeno se lanciata”, ha protestato

nell’appello William Welch, padre del bimbo.

Dopo la sospensione, avvenuta nel particolare clima che si è creato nelle scuole americane nelle settimane successiva alla strage di Newtown in cui 20 bambini e sei insegnanti sono rimasti uccisi, Welch aveva chiesto alle autorità scolastiche di non usare nella nota di sospensione – che rimarrà nel fascicolo scolastico del figlio – parole come ‘pistola’ o ‘arma’.

Nonostante la preoccupazione paterna per le eventuali ripercussioni della nota sul futuro del figlio, le autorità scolastiche avevano rifiutato la richiesta.

A seguito di questo rifiuto l’uomo si è, dunque, rivolto ad un avvocato che in passato si era già occupato della sospensione di altri tre bambini coinvolti in vicende molto simili. “Guardano i cartoni animati, sono bambini”, ha dichiarato un senatore della contea di Baltimora, dove nei giorni scorsi un legislatore ha presentato una proposta di legge per proibire le sospensioni dei minori che maneggiano oggetti che ricordano le armi.

Da noi in Italia, senza nemmeno ricorrere alla brioche-pistola, quanti bambini potrebbero essere sospesi da scuola per l’uso di armi improprie? Un’ecatombe. Ma sarebbe difficile, qui da noi, per gli insegnanti evitare la furia punitiva dei genitori.