Universitari a fianco dei terremotati durante l’estate

Studenti e docenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell’università di Modena e Reggio Emilia saranno all’opera quest’estate nelle zone terremotate per attività ludiche ricreative, di doposcuola, intercultura, affiancamento ad associazioni ed enti e di sostegno psicologico alle popolazioni colpite dal sisma.

Di fatto tutta la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia sarà impegnata nei territori terremotati. Ciò a seguito di diverse convenzioni che la Facoltà stessa ha stipulato con alcuni dei comuni terremotati; ma soprattutto grazie alla generosità, allo spirito di abnegazione, all’entusiasmo di studentesse e studenti (futuri educatori, maestri, pedagogisti) che hanno deciso di trascorrere le loro vacanze fra tende e campi di sfollati.

Lavoreranno per far ritrovare a grandi e piccini, anziani e persone disabili, il senso della quotidianità, della regolarità, per far dimenticare le scosse del terremoto.

È questa un’occasione di formazione educativa personale ed esistenziale tutt’altro che marginale ha affermato la professoressa di Didattica e Pedagogia Speciale Roberta Cardarello in prima linea e promotrice di questa iniziativa. “Gli studenti svolgeranno due tipi di operazioni – spiega la Cardarello intervistata da Mariagiuseppina Bo del Resto del Carlino – saranno di supporto ad insegnanti ed educatori che tengono ‘campi’ estivi e attività didattiche all’aperto, e, come seconda esperienza, organizzeranno iniziative e laboratori per l’utenza”.

È prevista una settimana di disponibilità per ogni studente e tutto questo, a rotazione, continuerà, anche nei mesi di settembre e ottobre.

Anche tra i docenti ci sono diverse disponibilità – continua la professoressa Cardarello – Si sono resi disponibili quelli di area psicologia sociale per fornire interventi mirati sull’emergenza che sappiamo ha anche rilevanti aspetti psicologici. I nostri studenti agiranno in affiancamento ai Pionieri della Croce rossa che lavorano con ragazzi di diversa provenienza con azioni di intercultura”.