Una scuola vecchia che invecchia

I dati Ocse sulla situazione degli insegnanti, presentati nei giorni scorsi a Roma, hanno, tra l’altro, messo in evidenza il record, tutto di casa nostra, della maggiore anzianità del personale scolastico rispetto a quello degli altri Paesi. Una maggior anzianità che trova ragione, in parte, nel particolare sistema pensionistico del nostro Paese che ritarda l’età della pensione.

Il personale scolastico, però, non solo è mediamente più anziano, ma continua ad invecchiare, come dimostrano le variazioni intervenute nell’ultimo quinquennio relativamente all’età del personale delle scuole statali italiane.

I docenti italiani nel 2003-04 avevano un’età media di 48 anni e 7 mesi; cinque anni dopo, nel 2008-09, l’età media è salita a 49 anni e 9 mesi: un invecchiamento superiore ad un anno (si veda la tabella).

I più anziani sono i docenti della scuola secondaria di I grado, invecchiati mediamente di sette mesi.

I docenti della scuola primaria (i  meno anziani con un’età media di 46 anni e 9 mesi nel 2003) hanno avuto un invecchiamento medio di un anno e tre mesi. Quelli delle superiori sono invecchiati in media di un anno e 7 mesi.

L’innalzamento generalizzato dell’anzianità media determina un invecchiamento della categoria e un conseguente aumento della percentuale di docenti che hanno dai 50 anni in su.

Nel 2003-04 il 49,5% dei docenti era over 50; cinque anni dopo la percentuale è salita di cinque punti (54,5%), ben oltre lo stesso dato non ancora aggiornato (52%) fornito dall’Ocse.

Le quote di giovani docenti tendono sempre più a ridursi. Nel 2003 sotto i 40 anni di età c’era soltanto il 13,4% degli insegnanti (nella scuola primaria quasi il 22%). Cinque anni dopo i non ancora quarantenni si sono ridotto al 12%.

Tra i docenti della secondaria, a causa anche del reclutamento in età non precoce, meno del 10% sono sotto i 40 anni (solo il 7,3% nella secondaria superiore).