Un sistema di valutazione a tre teste

Su proposta del ministro dell’istruzione Francesco Profumo, il consiglio dei Ministri ha avviato l’esame preliminare di uno schema di decreto che contiene la riforma delle regole attuali.
Il nuovo sistema si baserà su tre ‘gambe’, in linea con quanto aveva ipotizzato l’ex ministro Gelmini: l’Invalsi, l’istituto che attualmente si occupa di rilevare gli apprendimenti degli studenti, l’Indire (l’attuale Ansas- agenzia per lo sviluppo dell’autonomia scolastica), gli ispettori, che faranno parte dei nuclei di valutazione che si recheranno nelle scuole. Inoltre le scuole seguiranno procedure di autovalutazione.

Almeno ogni tre anni il ministro dell’Istruzione dovrà indicare le priorità “strategiche” della valutazione del sistema educativo di cui l’invalsi dovrà tenere conto. Nella sede dell’istituto verrà insediata (senza oneri aggiuntivi) una conferenza di coordinamento del nuovi sistema di valutazione.

La mappa delle classi toccate dai test di valutazione degli apprendimenti dei ragazzi si amplia. Le rilevazioni saranno fatte su “base censuaria” in II e V elementare, I e II media, II superiore come già accade ora, ma si aggiunge la V superiore. Da notare che il testo che approda in cdm non specifica se il test si farà alla maturità.

Per la prima volta l’Invalsi analizzerà il valore aggiunto degli istituti, ovvero il grado di miglioramento conseguito dagli studenti fra l’ingresso e l’uscita da una data scuola.

Di segno diverso le prime reazioni dei sindacati. “In questo modo – ha affermato Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil – è evidente che il Miur decide di abdicare al proprio ruolo, non definendo nel testo del regolamento i parametri di valutazione delle scuole e demandandoli completamente ad un soggetto esterno. Così non va. Chiediamo al ministro con forza – aggiunge Pantaleo – di fermare l’esame del regolamento e di avviare a settembre un confronto vero con il mondo della scuola, le associazioni professionali e le organizzazioni sindacali”.

A stretto giro la risposta della Cisl: “Davvero pretestuoso, e privo di argomentazioni consistenti, il fuoco di sbarramento – ha sottolineato Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola – che si alza contro un regolamento davanti al quale si stende l’intero percorso di acquisizione dei pareri prima della seconda e definitiva lettura. Un percorso nel quale l’apertura al confronto e la capacità di ascolto sono doverose. Ma altro è ascoltare e confrontarsi, altro è cedere a improprie e non meglio precisate pressioni. Se la titubanza del Ministro e del Governo nascesse da questo, non sarebbe davvero un buon segnale”, ha aggiunto Scrima riferendosi al fatto che lo schema di regolamento sul sistema di valutazione è stato presentato con una settimana di ritardo rispetto a quanto era stato annunciato nell’incontro con i sindacati e che il consiglio dei ministri ne ha sospeso l’approvazione.