Un concorso per contribuire alla stabilizzazione del sistema

Nei lunghi mesi di attesa di un concorso – quello per dirigenti scolastici – che non arrivava mai, nessuno avrebbe pensato che nel momento della pubblicazione del sospirato bando, sarebbe arrivata contemporaneamente anche una riduzione dell’organico capace di azzerare, o quasi, i posti vacanti da coprire con il concorso.

C’era il timore, nei giorni scorsi, che proprio per l’arrivo della nuova legge la macchina concorsuale venisse fermata. Non è stato fortunatamente così ed è stato saggio procedere, comunque, per dare un segnale di stabilizzazione del sistema di istruzione.

La legge 15 luglio 2011, n. 111, di conversione del decreto 98 sulla stabilizzazione finanziaria, all’art. 19 dispone con effetto immediato una drastica revisione della rete scolastica che, con una stima attendibile, potrebbe comportare una riduzione complessiva dell’organico di circa 2.500 posti di dirigente, di cui almeno 2.000 per le mini-istituzioni scolastiche (sotto i 500 alunni), private del dirigente titolare e per altre 400-600 istituzioni eliminate per accorpamento dovuto al sensibile innalzamento del parametro (almeno mille alunni) di dimensionamento.

Anche se gli effetti di quella drastica contrazione sono virtualmente previsti già dal 2011-12, concretamente i risultati si potranno avere però soltanto dal 2012-13 (sono necessari nuovi piani di rete), quando, appunto, si dovrà procedere anche alla nomina dei vincitori del concorso.

Quasi sicuramente nel momento delle nomine i 2.386 posti previsti dal bando saranno decisamente molti ma molti di meno e tanti vincitori dovranno attendere lo scorrere del triennio di validità della graduatoria per la nomina e la sede. Il bando prevede, infatti, che le nomine siano effettuate “nel limite dei posti effettivamente vacanti e disponibili annualmente” e che la graduatoria abbia validità triennale, consentendo, in questo modo, le nomine successivamente al 2012.