Un appello per salvare gli istituti enologici

La riforma Gelmini sta per cancellare una scuola della tradizione centenaria italiana: quella che formava in sei anni gli enotecnici (periti agrari specializzati in viticoltura ed enologia).

Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento, a partire dal 2010/2011, il corso passerà infatti da 6 anni e 36 ore settimanali, a 5 anni e 32 ore, come tutti gli altri istituti tecnici e professionali, e il titolo finale sarà un generico diploma di perito in agroindustria.

Se ne lamentano le Città del Vino che ospitano istituti famosi (tra cui San Michele all’Adige, Alba, Conegliano Veneto, Locorotondo), e che rivolgono un appello al Ministro Gelmini, per salvare la figura degli enotecnici e il loro ruolo nel mondo del vino. “Tutto questo accade nel Paese principale produttore mondiale di vino. Un indubbio declassamento per le scuole che da molti anni anni sfornano apprezzati tecnici di cantina“, sottolinea il presidente delle Citta’ del Vino Valentino Valentini, secondo il quale “occorre sollecitare l’opinione pubblica, il mondo della vitivinicoltura e le associazioni di categoria per far sentire la propria voce e salvare i nostri prestigiosi istituti enologici“.

Da Alba intanto, è partita l’iniziativa ‘Salvate il diploma di enotecnico’, con una proposta di petizione online che sarà inviata al Ministro Gelmini (info: http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-il-diploma-di-enotecnico/35), In arrivo anche un gruppo su Facebook.

Sembra tuttavia difficile che il ministro possa accogliere la richiesta, perchè la legge non prevede scuole secondarie ad ordinamento speciale. Una soluzione potrebbe essere trovata sfruttando al massimo gli spazi di autonomia organizzativa e didattica negli istituti ex enologici, e collegando ad essi percorsi post-secondari (IFTS, o forse una tipologia “enologica” dei nuovi Istituti Tecnici Superiori-ITS).