Uil Scuola: per i precari occorrono nuovi bandi di concorso e incarichi pluriennali

La scuola non può essere un graduatorificio permanente: serve una scossa di modernizzazione.

Lo afferma il segretario della Uil-scuola, Massimo Di Menna, in un articolato comunicato stampa sul nuovo anno scolastico e, in particolare, sulla situazione del precariato.

“Stabilità, continuità, valorizzazione del lavoro; sono questi i principi che vorremmo vedere applicati – commenta Di Menna – Ogni anno assistiamo a due processi paralleli: da un lato l’avvio delle lezioni, il regolare rientro in classe degli studenti e dei professori (per l’85% di ruolo) dall’altro il ripetersi delle file, delle verifiche estenuanti, dell’attesa per la chiamata per un incarico o una supplenza (per la copertura del 15% dei posti)”.

Dopo aver puntualmente richiamato i passaggi delle procedure necessarie per arrivare alla sospirata nomina, con una enfasi pesante di questo sistema borbonico, il segretario della Uil-scuola dichiara: “Il paradosso al quale assistiamo è che la scuola italiana, funziona e produce risultati di qualità, nonostante la burocrazia pesi come un macigno”.

Dopo la denuncia, le proposte.

Secondo Di Menna bisogna:

– valorizzare quanti svolgono con competenza e passione il loro lavoro (riuniti già da oggi nei collegi dei docenti per programmare le attività didattiche);

– garantire continuità e sostegno alle attività evitando continui spostamenti e pratiche inutili;

– dare certezze a quanti aspirano ad insegnare.

“Bisognerebbe – continua il segretario della Uil Scuola – ricominciare seriamente a fare i concorsi per assumere là dove ci sono posti disponibili e dove sono esaurite le graduatorie ed evitare il continuo formarsi di precariato”.

“La via della stabilità passa anche attraverso organici e contratti pluriennali – puntualizza Di Menna – consentirebbero la continuità nella didattica e nei servizi e permetterebbero di superare definitivamente l’attuale modello che ripropone di anno in anno gli stessi inceppamenti”.