Ucraina, scuole paritarie pronte all’accoglienza di bambini e ragazzi

Le paritarie sono pronte ad accogliere bambini e ragazzi provenienti dall’Ucraina. Gli attuali scenari di guerra che hanno sconvolto i nostri giorni, interpellano infatti le coscienze e invitano ad essere costruttori di pace. L’Ucraina, terra martoriata dalla insensatezza di questo conflitto, necessita di concrete e urgenti risposte. Per questo le Scuole Pubbliche Paritarie sono impegnate, accanto alle Scuole Pubbliche Statali, ad accogliere i bambini/ragazzi profughi in età scolare dando loro una speranza e garantendo il diritto all’istruzione. “Ribadiamo – scrivono in una nota congiunta USMI e CISM – , come già espresso attraverso gli organi di stampa dal Presidente CISM, P. Luigi Gaetani (Avvenire del 3 marzo 2022), che le Scuole Pubbliche Paritarie si confermano in prima linea, anche in questa emergenza – come in quella del covid -, in dialogo e collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, a garantire e promuovere il rispetto e la dignità dei diritti fondamentali di ogni individuo, iniziando da quello all’istruzione e alla formazione. Siamo convinti, come sottolinea il Capo Dipartimento della Pubblica Istruzione Stefano Versari, che dobbiamo osare l’integrazione scolastica degli studenti in fuga dalla guerra, assicurando loro l’inserimento, il più possibile vicino ai luoghi presso cui questi ultimi trovano asilo, nel mondo della istruzione”. Anche la FISM pronta ad aiutare i profughi e i loro bambini.

Abbiamo già chiesto ai Superiori Maggiori – scrivono le Scuole USMI e CISM -, di allargare ‘lo spazio della tenda’ (Isaia 54,2) ed accogliere bambini e adolescenti ucraini inserendoli, previo consenso del Ministero della P.I. e delle Prefetture, nei contesti educativi riconosciuti del nostro Paese, consentendo loro e alle famiglie di sperimentare la cultura dell’inclusione e della socialità. Infatti, l’accoglienza non è mai uno slogan vuoto, ma impegno esigente della società civile di ogni Paese. Noi vogliamo esserci su questa linea di confine, non vogliamo sprecare questa occasione che è già patto educativo, impegnando le forze e mettendo a disposizione le strutture per ricostruire contesti di pace, di solidarietà verso i più fragili e vulnerabili, aprendo spazi di comunione, perché la pace è comunione, come ricordava don Tonino Bello“.

Anche le scuole FISM sono pronte all’accoglienza. La Federazione italiana scuole materne – circa novemila realtà educative frequentate da cinquecentomila bambini in oltre la metà dei Comuni italiani, invita infatti a “dare un concreto aiuto ai profughi e ai loro bambini in arrivo dall’Ucraina in Italia, anche grazie alla presenza capillare e alla disponibilità che da decenni caratterizza la Fism, una realtà non profit in grado di dialogare sul territorio attraverso i suoi volontari e addetti direttamente con con le famiglie, ma anche i Comuni, le parrocchie, le istituzioni”.

“Le nostre scuole dell’infanzia – fa sapere la Fism – potrebbero diventare delle oasi di serenità per i bambini ucraini e le famiglie dei nostri bimbi dei focolari di accoglienza per i loro genitori”, afferma ancora la Fism nazionale invitando le sue sedi regionali e provinciali ad organizzare subito “un monitoraggio delle disponibilità per mettere a disposizione posti scuola ma anche accoglienza familiare”, e ad attivarsi “in attesa delle disposizioni governative e degli organi territoriali” per “essere pronti in caso di necessità”. “Noi ci siamo! Il nostro specifico ‘mestiere’ è l’accoglienza e l’educazione. Dopo il momento della preghiera, sgorga dal cuore di ciascuno il desiderio di gesti di fraternità e di pace”.

Anche la FIDAE è pronta all’accoglienza: “La FIDAE e gli istituti che ne fanno parte sono a disposizione, secondo le loro effettive e concrete possibilità, ad accogliere gli studenti ucraini che fuggono in questi giorni dalla guerra”, ha detto la Presidente nazionale Fidae, Virginia Kaladich, in una nota. “L’accoglienza e la solidarietà sono due principi alla base della nostra federazione e della Scuola Cattolica più in generale, e non è un caso che in questi anni, grazie al progetto #vogliamofarescuola, abbiamo stretto diversi partenariati con studenti stranieri e in particolare con alcuni ragazzi provenienti da Chernobyl, che sono stati ospitati nelle nostre scuole. Continuiamo dunque nella nostra mission, consapevoli che oggi è necessario uno sforzo in più per cercare di alleviare le sofferenze di chi sta andando via dal proprio paese. Siamo convinti che la pace  si costruisca soprattutto attraverso l’educazione alla cura e al rispetto dell’altro, come ci ha ripetuto Papa Francesco, e come dobbiamo cercare ancor più di trasmettere ai nostri ragazzi che saranno i futuri cittadini del mondo”.

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