
Treellle promuove la Buona Scuola, con debiti
Una dettagliata nota dell’associazione Treellle, presieduta da Attilio Oliva, sottopone la ‘Buona Scuola’ a uno scrutinio accurato, punto per punto, esprimendo un giudizio nel complesso positivo, ma non privo di osservazioni critiche su temi specifici.
In termini scolastici, si potrebbe parlare di una promozione, associata a un giudizio chiaramente favorevole sulle potenzialità del documento valutato (“TreeLLLe lo apprezza nel complesso ed intende appoggiarlo in ogni sede pubblica”), ma accompagnata anche dalla indicazione di alcune insufficienze. Insomma, si tratta di una promozione con debiti.
La promozione è con voti alti per alcune materie (il modello proposto per la progressione economica dei docenti, l’anagrafe nazionale delle competenze degli insegnanti, il rafforzamento dei poteri dei dirigenti con chiamata diretta dei docenti, il fatto che le funzioni aggiuntive di middle management vengano attribuite dal dirigente e siano di durata temporanea e remunerata, il carattere egualmente temporaneo della funzione di mentor), e comunque di sufficienza per un’altra serie di proposte (tra le quali le misure sull’alternanza scuola-lavoro, l’obbligatorietà della formazione in servizio, il superamento del TFA attraverso le lauree specialistiche con tirocinio a scuola).
Le insufficienze, e dunque i debiti da assolvere, si concentrano sull’operazione di svuotamento delle Gae con assunzione di tutti i docenti in esse contenuti. Il timore è quello che non venga in tal modo garantita la qualità dell’insegnamento. Le raccomandazioni di Treellle sono puntuali:
– non assumere chi non ha mai insegnato o non lo ha fatto da almeno sei anni;
– non assumere gli appartenenti a classi di concorso sparite dagli ordinamenti attuali;
– assumere invece un numero equivalente di docenti appartenenti alla terza fascia che abbiano insegnato per almeno tre anni scolastici;
– diluire nel tempo il piano di assunzioni, per verificare i costi reali e l’adeguatezza delle misure adottate (Treellle suggerisce cinque anni);
– non stabilizzare nel tempo gli extracosti (cioè la quota di personale eccedente le necessità di organico);
– stabilire per le assunzioni un vincolo di mobilità anche oltre i confini regionali (quanto meno nelle regioni confinanti);
– stabilire la decadenza da ogni diritto per chi non accetta l’assunzione nei termini proposti.
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