Tre parole d’ordine della FIDAE: Sicurezza, Squadra, Soluzioni. INTERVISTA a Virginia Kaladich

La FIDAE (Federazione Istituti di Attività Educative), fondata a Roma nell’anno 1945 con la denominazione di Federazione di Istituti Dipendenti Autorità Ecclesiastica, è storicamente la più rappresentativa associazione che si occupa in maniera sistematica ed organizzata della scuola cattolica. Da essa sono nate altre associazioni, come la FISM per le Scuole Materne, e l’AGESC per la componente genitori. Numerose sono le attività di formazione e riflessione promosse dalla Federazione. La più recente è la partecipazione al progetto Innovare nell’ottica delle discipline STEM e prevenire il cyberbullismo nell’educazione scolastica: esperienze di sinergia e buone pratiche per formare cittadini europei consapevoli nella società digitale, presentato lo scorso 1° ottobre in un apposito convegno. La FIDAE ha individuato nell’Istituto ‘Maria Ausiliatrice’ di Roma il capofila di un Consorzio di 29 scuole, 28 paritarie e 1 statale, coinvolte nel progetto europeo, che fa riferimento alla Call 2000 Azione 1 – ‘Mobilità individuale per l’apprendimento, per favorire lo sviluppo professionale e personale del corpo docente’.

In occasione dell’inizio dell’anno scolastico la Presidente della Fidae, Virginia Kaladich, ha inviato un messaggio di auguri e incoraggiamento agli alunni, alle famiglie e ai docenti delle scuole cattoliche. Tuttoscuola le ha rivolto alcune domande in proposito.

Che messaggio avete inviato alle scuole?
“In questa occasione la FIDAE ha rilanciato lo slogan che da mesi ci sta accompagnando, #vogliamofarescuola, che oggi significa esserci e ripartire in autonomia, responsabilità e sicurezza. Ai genitori, in particolare, diciamo di stare tranquilli perché ci prenderemo cura dei loro figli mentre ai docenti, ai presidi, ai direttori e a tutti i gestori diciamo che questo è il momento per dimostrare di essere una vera squadra per ripartire insieme. L’esperienza in cui, nel marzo scorso, siamo stati catapultati ci ha spinto a fare rete e ora non possiamo più camminare da soli perché nessuna scuola può essere un’isola”.

Come vi siete preparati per questo anno scolastico, così particolare e diverso rispetto a quelli del passato?
“Abbiamo elaborato delle linee guida che forniscono un modello di riferimento importante rispetto al piano della didattica digitale richiesto dal Ministero della pubblica istruzione nel Piano Scuola 2020/2021, con 21 appendici integrative della parte generale con modelli e buone pratiche a cui tutte le scuole, dall’infanzia fino ai licei, potranno attingere per costruire la propria offerta formativa per il prossimo anno scolastico”.

Come vi apprestate ad affrontare i tanti problemi provocati dalla pandemia?
“In questo nuovo anno tre parole dovranno accompagnare il nostro cammino: Sicurezza, mettendo in campo la dovuta attenzione ad applicare tutti i protocolli necessari, Squadra, creando cioè reti tra scuole, territori, comunità ecclesiale e civile; Soluzioni, non scoraggiandoci di fronte alle difficoltà ma cercando sempre di superare gli ostacoli. Gratuitamente abbiamo ricevuto la missione educativa, e gratuitamente confermiamo la nostra disponibilità a rispondere a tale chiamata, tesa a vedere nella scuola un bene comune che guida le nuove generazioni a vivere nella società vincendo la paura con grande audacia e coraggio”.

Come valuta la posizione assunta dal governo e dalle diverse forze politiche nei confronti delle scuole paritarie?
“La valutazione per il momento è rimandata, se infatti da una parte è innegabile che come associazioni di scuole paritarie siamo riusciti a costruire un dialogo molto aperto e costruttivo con alcuni esponenti del Governo, in particolare al Ministero dell’Economia e naturalmente presso il Ministero dell’istruzione, dall’altro lato va detto che persiste ancora un trattamento troppo disomogeneo tra le scuole statali e le scuole paritarie. Tante misure che sono state prese per far fronte alla chiusura e poi anche alla riapertura, hanno riguardato solo le statali per non parlare della disparità di trattamento tra i docenti. Credo sia giunto il momento di dare piena attuazione alla L. 62 del 2000 e rendere davvero paritarie quelle scuole che contribuiscono con impegno, dedizione e professionalità alla trasmissione del sapere verso i nostri ragazzi e garantite ai genitori la libertà di scelta educativa”.

La proposta del costo standard per tutte le scuole, statali e paritarie, è la vostra ultima trincea o esistono alternative negoziabili (detrazioni, buono studio tipo dote della Lombardia)?
“Per un sistema paritario a regime possono essere pensate una pluralità di misure complementari. Il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica (CNSC) nel Documento del 2017 Autonomia, parità e libertà di scelta educativa ne ha individuate alcune. Il “Costo standard”? È sicuramente una buona proposta, è la prima tra quelle elencate nel su citato documento del CNSC. Riconosce la dignità della scuola paritaria e del servizio pubblico che offre; riconosce il diritto di scelta della famiglia e può renderlo effettivo. Le varie misure individuate dal CNSC per il raggiungimento della piena parità, non solo giuridica ma anche economica delle scuole non statali:

Quota capitaria per tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione La via maestra per assicurare un’effettiva autonomia delle istituzioni scolastiche e una reale parità scolastica passa dalla riorganizzazione del finanziamento dell’intero sistema nazionale di istruzione (scuole statali e paritarie) attraverso la definizione di una quota capitaria, ossia una determinata somma per ogni alunno frequentante la scuola. Presupposto di tale impostazione è la definizione del costo standard per allievo, cioè l’individuazione del costo ottimale per l’istruzione di ogni alunno. Il costo standard per allievo è soggetto ad una pluralità di variabili (grado scolastico, indirizzo della scuola, situazione di handicap, collocazione geografica della scuola, Pof, ecc.).

Convenzionamento Lo strumento privilegiato per la disciplina dei rapporti economici tra lo Stato e le istituzioni scolastiche paritarie è quello della convenzione economica, per assicurare ai gestori adeguate certezze sull’ammontare dei finanziamenti e sui tempi di erogazione degli stessi. La convenzione da stipularsi tra le scuole paritarie e lo Stato deve tendere a coprire il più possibile i costi di funzionamento, in particolare quelli per il personale.

Detraibilità delle spese scolastiche Anche nell’ipotesi in cui si arrivi a un’effettiva parità giuridica ed economica all’interno del sistema di istruzione, vi saranno sempre spese scolastiche che restano a carico delle famiglie. Per questo, il sistema fiscale deve permettere alle famiglie la detraibilità dalle imposte delle spese sostenute per l’istruzione dei figli.

Si tratta di una possibilità già introdotta negli ultimi anni, che deve però essere decisamente rafforzata sotto il profilo della dotazione finanziaria e accompagnata da misure che non penalizzino gli incapienti.

Misure di diritto allo studio (buono scuola, assistenza disabili, refezione, trasporto…) In Italia, in base alla Costituzione, il diritto allo studio fa capo alle Regioni e agli Enti locali e comprende tutti gli interventi strumentali al pieno godimento del servizio all’istruzione (mensa, trasporto, assistenza per handicap, libri di testo, ecc.).

Negli ultimi anni alcune Regioni e Comuni hanno destinato somme alle famiglie per il pagamento delle rette della scuola paritaria (buono scuola, dote scuola, voucher, ecc.). La scelta della scuola è stata così vista non più come un lusso, ma come un diritto da assicurare anche alle famiglie meno abbienti. Si tratta di un riconoscimento molto importante anche dal punto di vista culturale. Le misure di diritto allo studio, se disciplinate nei tratti essenziali a livello nazionale, possono rappresentare un ulteriore importante strumento per l’attuazione della parità scolastica.

Sostegno per alunni disabili Le misure straordinarie adottate in questi anni per assicurare il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità sono consistite quasi esclusivamente nell’assunzione di docenti di sostegno per la scuola statale. L’aumento dei contributi statali per le paritarie che accolgono disabili non è sufficiente a coprire, se non in piccolissima parte, il costo del personale di sostegno necessario. Al fine di rendere effettivo il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie e la libertà di scelta delle loro famiglie, è quindi necessario che lo Stato assicuri la piena copertura del costo del personale docente di sostegno.

Agevolazioni fiscali per l’ente gestore di scuola paritaria Un’altra leva per la parità è rappresentata dalla fiscalità di vantaggio (rispetto al regime previsto per le imprese) per l’ente gestore di scuola paritaria, al fine di ridurre la distanza dal regime fiscale di cui gode la scuola statale. In questo campo è fondamentale la distinzione fra soggetti lucrativi e non lucrativi.

Parità di accesso tra statali e paritarie alle misure promozionali per l’istruzione L’esclusione dalle misure di promozione dell’istruzione di cui le scuole paritarie sono attualmente fatte oggetto è iniqua e va superata.

Formazione iniziale per i docenti della scuola secondaria La riforma dei percorsi di formazione, per chi intende svolgere la professione docente nella scuola secondaria, deve garantire tempi e procedure certe che permettano realmente ai giovani che lo desiderano di verificare l’ipotesi professionale dell’insegnamento. Tali percorsi devono coinvolgere un numero di docenti tale da consentire anche alle scuole paritarie di poter utilizzare personale specializzato ai sensi di legge”.

(a cura di O.N.)