
‘Trasformare il dolore in una missione non restituisce un figlio, ma aiuta a sentirlo vicino’. La lettera di Paolo Picchio, papà di Carolina

di Paolo Picchio*
Trasformare il dolore in una missione non restituisce un figlio, ma può aiutare a sentirlo vicino, perché i ragazzi sono tutti speciali, ma siamo noi a doverlo capire. Carolina ha scoperchiato un male che il mondo adulto non voleva vedere, che banalizzava.
Dopo quella tragica notte di quel 5 gennaio del 2013 non volevo più avere a che fare con nessuno. Carolina non c’era più e con lei era sparita anche la mia gioia, la mia luce. Poi, rileggendo la sua lettera ho notato un passaggio in particolare: “Spero che adesso siate più sensibili con le parole. Quello che è accaduto a me non deve succedere più a nessuno”. Ho capito che dovevo prendere in consegna l’ultimo desiderio di Caro. Oggi, grazie a tutti coloro che operano in Fondazione Carolina, mia figlia rivive negli abbracci, nelle lettere e nei sorrisi di tutti i ragazzi che si sono riconosciuti nel messaggio di una loro coetanea. Una semplice, ma straordinaria 14enne, che ha avuto solo la colpa di essere bella, vincente, amata e sempre sorridente. Pronta sempre ad aiutare i suoi amici senza mai chiedere nulla in cambio.
Oggi sarebbe stata una pedagogista, una psicologa oppure un insegnante di sostegno, come più volte aveva manifestato mentre guardavamo le stelle che tanto amava.
Da quel cielo stellato sono sicuro che ci osserva, illuminando la strada di chiunque si spende a tutela dei minori e per costruire un futuro più sicuro e positivo. Uno spirito che ho ritrovato negli occhi e nei cuori dei ragazzi che si rivolgono al Centro Re.Te. e che nella sofferenza hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto.
Carolina era la mia ragione di vita, eppure non è riuscita a parlarmi di quel video che le ha fatto spegnere la ragione. Questo perché non c’erano precedenti. Oggi, anche grazie a lei, i nostri giovani sanno che non sono soli, nonostante resti molto, moltissimo ancora da fare.
*Presidente Onorario Fondazione Carolina
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