Trasferimenti 2020/21: resta vacante 1 cattedra ogni 9

A trasferimenti 2020-21 appena conclusi, i sindacati della scuola rendono note le prime valutazioni sulla mobilità dei docenti e sugli assestamenti degli organici per il prossimo settembre. Il comunicato della Cisl-scuola fornisce dati significativi in merito.  

“Sono stati complessivamente 54.933 i movimenti del personale docente delle scuole di ogni ordine e grado, pubblicati oggi dal Ministero dell’Istruzione (l’anno scorso erano stati 63.997). Di questi, 3.472 sono trasferimenti d’ufficio di personale perdente posto.

L’Ufficio Sindacale della CISL Scuola nazionale ha raccolto in un’apposita scheda una dettagliata elaborazione dei dati forniti dal Ministero, evidenziando in particolare il numero dei posti vacanti che residuano al termine delle operazioni di mobilità.

Questi sono oltre 84.000, un dato sensibilmente più alto di quello dell’anno precedente, quando rimasero disponibili 64.149 posti.”

I dati di sintesi raccolti dal sindacato cislino evidenziano, a mobilità conclusa, che sono rimasti vacanti 63.309 posti comuni e 21.841 posti di sostegno, per un totale di 85.150 cattedre.

Se si considera che l’organico di diritto, tra posti comuni (668.823) e posti di sostegno (100.079) è complessivamente di 769 mila posti, quelle oltre 85 mila cattedre rimaste vacanti rappresentano l’11% dell’intero organico, il che corrisponde ad una cattedra vacante ogni nove.

Un quarto dei posti rimasti vacanti è di sostegno, a conferma della particolarità del settore che, oltre ad essere caratterizzato da oltre il 40% di posti di sostegno in deroga che vanno ad aggiungersi ai 100 mila posti stabili per un totale complessivo che supera le 170 mila unità, soffre della cronica mancanza di docenti specializzati.

Il settore del sostegno ha inoltre una particolarità esclusiva: per molti insegnanti è anche la scorciatoia per arrivare anzitempo su posto comune e possibilmente nella sede di residenza.

Ne è riprova un risultato desumibile dai dati elaborati dalla Cisl-scuola.

In tutti i settori, dalla scuola dell’infanzia alle superiori, il numero dei posti di sostegno che risultavano vacanti prima del movimento, invece di diminuire a seguito del movimento, come è successo per i posti comuni, alla fine sono aumentati, passando da 17.716 a 21,841: mentre una parte di docenti ha soltanto cambiato sede di sostegno, un’altra ha lasciato il sostegno passando a posto comune.

Quegli 85 mila posti rimasti vacanti dopo i trasferimenti a settembre potranno essere coperti da nuovi titolari al massimo per metà con le GAE, con possibile recupero delle chiamate veloci.      

“Mancano appena due mesi alla riapertura di settembre, e il mondo della scuola è ancora completamente abbandonato a sé stesso.
Il Piano del governo è un pannicello caldo che non dà linee guida certe, che annacqua le regole, che rinvia ulteriormente le decisioni, che scarica le responsabilità su enti locali e presidi.
Per di più – questa la denuncia odierna della Cisl – per l’avvio del nuovo anno scolastico mancano all’appello ancora 85mila docenti. Il ministro Azzolina tentenna, assicurando che le assunzioni saranno fatte al più presto, ma intanto per i nostri ragazzi si prevede un inizio a rischio e tutto in salita”. Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.