Toh, chi si vede! Le pluriclassi

Il 3% delle classi di scuola primaria (circa 4mila su 135mila) sono pluriclassi, dove si raccolgono alunni di diversa età, iscritti a vari anni di corso. Vengono attivate quando il numero degli alunni (inferiore a 15) non consente la formazione di una classe per ciascun anno di corso.

Il Molise è la regione con la percentuale più alta di pluriclassi (13%); la Puglia è quella con il tasso più basso (0,6%). Il Piemonte è la regione che in termini assoluti ne ha di più (573), la Puglia è quella che ne ha meno (56). Le scuole primarie del Nord Est hanno la percentuale più bassa di pluriclassi (2,1%), mentre quelle del Sud hanno la percentuale più elevata (3,5%).

Alle pluriclassi ha pensato in questi giorni un emendamento al decreto legge sullo sviluppo, prevedendo che “Al personale docente a tempo determinato, assegnato a pluriclassi, che presta effettivamente servizio in modo continuativo è riconosciuto il diritto a una speciale valutazione del servizio prestato nelle sedi considerate come situate in zona disagiata, secondo criteri definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

È ben strano che si pensi al personale docente non di ruolo in servizio nelle pluriclassi in un provvedimento straordinario e d’urgenza, anche se si sa che i decreti legge sono diventati ormai dei provvedimenti omnibus, in barba alle raccomandazioni del Capo dello Stato.

La conseguenza di tanta urgenza ricadrà sulle norme per le supplenze (sperando che non vada anche ad intaccare gli aggiornamenti dei punteggi per le graduatorie ad esaurimento) con l’effetto di ritardare il decreto sulle graduatorie di istituto, i tempi di definizione delle graduatorie stesse e le nomine dei supplenti per il prossimo anno scolastico.

Bel colpo, non c’è che dire! Se ne sentiva proprio il bisogno in questo momento.