TFA/3. L’ADi non ci sta. Farà ricorso

Finirà così anche questa volta, visto che anche i PAS, come i CAS, si svolgeranno su base non selettiva, e considerato il rilevante numero degli interessati? Lo teme l’ADi (Associazione Docenti italiani), che parla di “grande beffa dei TFA speciali diventati Percorso Abilitante Speciale, PAS, nomen omen” e di “ennesima sanatoria” a danno dei corsisti del TFA ordinario che si sta concludendo in questi giorni per i circa 20.000 corsisti che vi sono stati ammessi su base meritocratica e selettiva.

Gli abilitati del TFA ordinario, mediamente più giovani, rischiano di essere superati nelle graduatorie di istituto di seconda fascia (quelle riservate agli abilitati) dai futuri nuovi abilitati ‘speciali’, meno giovani ma con maggiore punteggio legato all’insegnamento, ancorché prestato a titolo precario.  

Una prospettiva alla quale i neoabilitati ‘ordinari’ si ribellano. Per questo alcuni di essi, sostenuti dall’ADi, hanno preso l’iniziativa di presentare un ricorso al TAR del Lazio a difesa del proprio diritto a precedere i concorrenti speciali ‘speciali’.

Una guerra tra poveri? Non la pensa così l’Associazione guidata da Alessandra Cenerini che coglie l’occasione per ringraziare “gli oltre 800 docenti universitari che si sono spesi, attraverso un appello sul nostro sito, per fermare questa nuova offesa alla professionalità docente e al riconoscimento del merito”. Ora l’ADi spera che “il Tribunale riconosca la profonda ingiustizia di questo percorso, un vulnus che compromette definitivamente ogni possibilità di cambiamento nella nostra scuola e di riscatto della professione docente”.

Se il TAR accogliesse il ricorso al Miur non resterebbe che puntare su nuovi TFA ordinari, a numero programmato e con selezione all’ingresso.