Tfa speciali, quella prova di accesso che non va giù

Abbiamo ricevuto un nuovo intervento sui Tfa speciali, anche questo critico, in particolare sulla prova non selettiva di accesso.

Lo pubblichiamo, invitando tutti gli altri lettori a intervenire, o a proporre nuovi temi di discussione, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.

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Salve a tutti, sono un’insegnante iscritta nelle graduatorie di III fascia di istituto.

Dopo aver visionato i decreti attuativi dei TFA Speciali provo sdegno e rabbia, ma soprattutto mi chiedo come sia possibile che l’impianto normativo definitivo dei TFA Speciali sia stato così stravolto rispetto alle bozze iniziali sulle quali man mano si sono espressi i diversi organi consultivi.

Io credo che il Ministro Profumo e i suoi collaboratori avrebbero fatto meglio a far decadere la possibilità di istituire questi percorsi abilitanti piuttosto che approvarli così come risulta nella loro stesura definitiva.

Si può essere d’accordo sull’istituzione di una prova d’accesso (non selettiva) per scaglionare gli accessi degli abilitandi su un piano di triennale di ingressi, ma come si può congegnare una prova d’accesso che abbia un valore di 35 punti sui 100 complessivi e che attribuisca un punteggio pari a 0 sino a 43 risposte date in modo corretto?

Immaginate un candidato che abbia risposto correttamente a 43 domande e che si veda attribuito un punteggio pari a 0 punti, essendo poi costretto ad ottenere il massimo dei voti o quasi nelle due successive fasi del percorso (crediti formativi ed esame finale abilitante) per arrivare a totalizzare un punteggio di almeno 60/100.

Mi sembra assurdo…!!

Invito tutte le forze politiche, i sindacati a tutti coloro che hanno indistintamente dimostrato di avere a cuore i diritti degli insegnanti precari delle graduatorie di III fascia di istituto (con pluriennale servizio) a chiedere una rivisitazione dell’impianto normativo dei TFA Speciali così come di recente approvati.

Diversamente, il ricorso ai tribunali risulterà inevitabile, così come, d’altronde, risulterà inevitabile, con i dovuti tempi e le dovute forme, il ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per denunciare la grave e palese violazione della normativa comunitaria relativa al possesso del titolo abilitante per chi vanta pluriennale servizio come insegnante nel sistema nazionale di istruzione.

Di certo, chi rappresenta le istituzioni, i nostri organi dirigenti, hanno dimostrato, ancora una volta, di non avere adeguata conoscenza delle materia ne buon senso. Ancora una volta, per tentare di contemperare tutti gli interessi in gioco, si è partorito un vero e proprio obbrobrio.

Forse sarebbe stato meglio non intervenire e non approvare questi percorsi abilitanti.

Termino con una provocazione rivolta a tutti i colleghi insegnanti iscritti nelle graduatorie di III fascia di istituto….Che ne pensate di dimettersi dagli attuali incarichi di supplenze (annuali e temporanee) e di rifiutare già dal prossimo anno scolastico gli eventuali incarichi  che ci saranno proposti?