Test ingresso 2021 al via: 1 su 3 si prepara da un anno a quello di Medicina. Spesi fino a 500 euro per superarlo

Via ai test d’ingresso 2021, la prima vera selezione che dovranno affrontare gli studenti appena usciti dalle scuole superiori, o perlomeno quelli che vorrebbero accedere a uno dei corsi di laurea ad accesso programmato nazionale: Medicina, Odontoiatria, Architettura, Veterinaria, Scienze della formazione, Professioni sanitarie. Anche se non mancheranno, e saranno tanti, volti già visti dodici mesi fa. Infatti, in base a un sondaggio effettuato da Skuola.net in occasione dei test 2021 – che ha coinvolto circa 700 ragazzi che da qui alla fine di settembre si cimenteranno con i quiz – solo 6 su 10 sono al primo tentativo; gli altri affronteranno il questionario per la seconda volta (30%) se non come minimo per la terza (9%).

Tra loro, tanti studenti iscritti a un altro corso universitario durante il precedente anno accademico (24%), che magari avevano fallito l’accesso dodici mesi fa e che avevano ripiegato su una percorso assimilabile a quello puntato, ma a numero aperto. E poi, molti giovani lavoratori che vogliono dare una svolta alla propria vita (17%) oppure chi al momento non studia né lavora (11%) e che non essendo riuscito sinora a coronare il proprio sogno si è messo alla finestra. Alla fine, in generale, i neodiplomati potrebbero essere meno di 1 su 2.

Una tendenza, quella delle prove ripetute, che molto probabilmente si ripeterà anche l’anno prossimo. Visto che, almeno nelle intenzioni della vigilia, in caso di ‘fumata nera’ quasi 8 su 10 giurano che tenteranno ancora. Non tutti, però, occuperanno i mesi che li separeranno dai prossimi test d’ingresso allo stesso modo: il 59% si iscriverà a un corso che gli permetta di sostenere qualche esame comune a quello a numero chiuso, il 24% per ora rinuncerà all’università e si ripresenterà in ateneo a settembre 2022. Appena il 18%, invece mollerà definitivamente.

A fare la parte del leone, come da tradizione, gli aspiranti iscritti nelle facoltà medico-sanitarie: sommando tutti i corsi, oltre il 70% degli intervistati si orienterà proprio verso quest’area. Come sempre, nella classifica delle preferenze, in vetta troviamo Medicina che da sola assorbe oltre 4 studenti su 10.

Test d’ingresso su cui, però, per il secondo anno consecutivo aleggia la minaccia della pandemia, condizionando in parte le scelte degli studenti. La stragrande maggioranza dei ragazzi – quasi 9 su 10 – se la spunterà si iscriverà in un ateneo della stessa regione di residenza o di una regione confinante. Fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che per un’ampia fetta di loro (29%), nella decisione ha avuto un ruolo importante l’emergenza sanitaria in corso: il 19% resterà vicino casa per ragioni economiche, non potendo permettersi la vita da fuori sede, il 10% per motivi logistici, avendo paura di dover stare a lungo separato dai propri cari in caso di nuove chiusure.

E a proposito di costi e tempi, per prepararsi ai test d’ingresso molti dei candidati hanno investito su entrambi i fronti. Tra libri, corsi e altri ausili didattici, 1 su 5 ha speso una cifra tra i 300 e i 500 euro, a cui si aggiungono altrettanti che hanno superato quota 500 euro. Senza contare la tassa d’iscrizione ai test che, ad esempio, per i corsi di Odontoiatria e di Medicina e Chirurgia ammonta a 100 euro.

Preparazione che, per molti, è partita mesi e mesi fa. Solo un quarto del campione (25%), infatti, si sta dedicando allo studio in vista dei quiz da circa un mese (o anche meno). Tutti gli altri ci hanno pensato in largo o larghissimo anticipo, con punte di programmazione davvero inusuali per uno studente: 1 su 4 ha iniziato praticamente dodici mesi fa. Del resto la concorrenza, soprattutto in ambito sanitario, è tanta ed è meglio non farsi trovare impreparati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA