Tar boccia i ripetitori troppo vicini alle scuole

Il Tar dell’Emilia-Romagna, sezione di Parma, ha respinto (ordinanza n. 29 del 27 gennaio 2004 ) la richiesta di sospensiva presentata da Telecom Italia Mobile contro il Comune e l’ASL di Reggio Emilia e l’ARPA dell’Emilia Romagna che avevano negato l’autorizzazione all’installazione di un ripetitore per la telefonia mobile nelle adiacenze di una scuola.
Era stata proprio la stessa scuola (parificata S.Vincenzo di Reggio E.) a richiedere la non concessione di nulla osta all’installazione che avrebbe fatto aumentare i livelli del campo elettromagnetico in una zona frequentata da molti bambini.
L’Asl e il Comune avevano chiesto anche il parere tecnico dell’ARPA, l’Azienda Regionale di Prevenzione e Ambiente dell’Emilia-Romanga che aveva stimato i valori elettrici dell’antenna-ripetitore superiore ai valori massimi ammessi (e quindi potenzialmente portatori di rischi di inquinamento a danno delle persone).
Tim aveva richiesto la sospensiva del decreto di non concessione, ma il Tar ha rigettato la richiesta, in quanto la Telecom non aveva fornito adeguate garanzie circa “gli effetti della localizzazione degli impianti di telefonia mobile in prossimità di ricettori sensibili”.
La sentenza rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alle tante sentenze che finora hanno accolto le superiori esigenze del servizio e apprezzato gli interventi di sicurezza degli impianti.
Per le migliaia di scuole italiane che vivono sotto l’incubo degli inquinamenti elettromagnetici potrebbe aprirsi ora una strada nuova.