Tagli d’organico: una storia infinita molto italiana

Dovrebbero essere 8.500 i posti di insegnante in meno previsti dal prossimo settembre. Tagli di organico che in termine tecnico vengono definiti eufemisticamente “razionalizzazione”: una storia che si ripete da oltre un decennio a questa parte, scandita, come quest’anno, dalle leggi finanziarie. Ripercorriamo le tappe principali dei provvedimenti.
Riduzione di organico, razionalizzazione e tagli si sono succeduti dal 1990, ma, per limitarci agli ultimi anni, nel 1997 la Finanziaria ’98 dispose un taglio di posti-insegnante pari al 3% (circa 23 mila posti da effettuarsi nel biennio 98-99). Dopo la pausa del ’99, la Finanziaria del 2000 previde un ulteriore taglio dell’1% (circa altri 7,5 mila posti).
La Finanziaria per il 2001 dispose un’ulteriore riduzione dell’1% nel biennio 2002-03: altri 7,5 mila posti circa che però sono passati in eredità alle decisioni del nuovo Governo. Gli 8.500 posti di quest’anno sono dunque l’ultimo capitolo di questa storia che sembra infinita.
Fin qui le disposizioni delle Finanziarie. Andiamo a vedere cosa è effettivamente accaduto in questi anni. Dal ’97 al 2001 i posti che avrebbero dovuto essere tagliati erano dunque poco più di 30 mila, ma, se si va a verificare questa previsione con i risultati effettivi, si scopre che i 730.608 posti esistenti nel ’97, invece di diventare circa 700.000, nel 2001 erano 755.878, cioè 25.270 in più anziché 30.000 in meno: uno sbilancio di oltre 55 mila posti che ha riguardato tutti i settori.
Si ripeterà ancora una volta anche quest’anno il pendolo della previsione drastica e del risultato compiacente all’italiana? Come risulta dalla nostra tabella (Alunni e posti docenti delle scuole statali) nel frattempo però il numero degli alunni è rimasto stazionario, cosicché il rapporto medio alunni/docenti, invece di incrementarsi, ha avuto una flessione (da 10,40 a 10,07), allontanando l’Italia – che è all’ultimo posto dei paesi OCSE – dalla media europea (15 alunni per docente).