Tagli alle spese per gli scuolabus, Pittoni (Lega): ‘Pronto intervento per superare pronuncia Corte dei Conti’

Sui bilanci dei Comuni ci sono spese che sono sempre più a rischio. Un su tutte, quella degli scuolabus. Così a rischio da fare intervenire la Corte di Conti perché ne dichiari la non obbligatorietà. Un problema, quello di un eventuale taglio degli scuolabus, che diventerebbe particolarmente grave laddove i bambini vivono in località distanti dalle scuole, soprattutto nelle zone montane. Cancellare il trasporto a scuola significherebbe mettere a repentaglio la loro frequenza, quindi il loro diritto allo studio garantito dalla Costituzione. Su questo punto è intervenuto oggi, venerdì 26 luglio, il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura al Senato e responsabile Istruzione della Lega, secondo cui sarebbe “pronto l’intervento per superare il pronunciamento della Corte dei Conti contro lo scuolabus gratuito, che costituirebbe un’altra tegola in particolare per i Comuni montani, i quali negli ultimi anni già hanno subito la chiusura di diverse scuole e per questo sono chiamati a garantire un servizio di trasporto agli alunni, alle prese con tragitti sempre più lunghi per andare a scuola”.

Il senatore Pittoni ha detto che il testo dell’articolo per il decreto sulla scuola che ci si appresta a presentare in Consiglio dei ministri, dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di servizi di trasporto scolastico”, è praticamente pronto.

“Fermo restando l’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63, – dice ancora il senatore leghista – la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli alunni può essere, in ragione delle condizioni della famiglia e sulla base di delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per l’erogazione del servizio, o anche nulla, purché sia rispettato l’equilibrio di bilancio di cui all’articolo 1, commi da 819 a 826, della legge 30 dicembre 2018, n. 145”.

“Gli enti locali – conclude Pittoni – devono poter incidere su questioni che possono determinare la permanenza in territori svantaggiati”.