Sulla scuola, Renzi piace sia al Pd che a Forza Italia

Il Primo giorno di lavoro da Presidente del Consiglio, Matteo Renzi – sottolinea – lo ha iniziato visitando una scuola. Non è solo una promessa mantenuta, tra quelle fatte alle Camere, ma un vero segno di cambiamento politico in questo Paese. La scuola infatti non ha bisogno solo di risorse, ma anche di ascolto e di fiducia. È così che si può far sentire la vicinanza delle istituzioni ai cittadini. Ripartendo dalla scuola, come ha fatto oggi Matteo Renzi. Un bell’inizio“. Lo dichiara, in una nota, la capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato Francesca  Puglisi, membro della Commissione bicamerale per l’infanzia e  l’adolescenza.

La sorpresa è che gli apprezzamenti a Renzi non vengono solo dalla maggioranza, pur con dei ‘distinguo’. Per esempio, Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola e Università di Forza Italia, scrive in una nota: “Nell’ apprezzabile attenzione del premier per la scuola è evidente l’insistenza ‘da sindaco’ sull’edilizia scolastica. Intendiamoci: la sicurezza dei luoghi di studio è, ovviamente, fondamentale, ma il principio della ‘materialità’ dei risultati non è l’unico che merita di essere seguito. Ci sono traguardi altrettanto importanti anche se meno visibili di una scuola ristrutturata in due mesi. Sono risultati forse più difficili da vantare in campagna elettorale, ma cruciali per i nostri giovani. Rafforzare il collegamento tra scuola, università e mondo del lavoro attraverso l’apprendistato e i poli tecnico-professionali, garantire la libertà di scelta educativa, realizzare l’autonomia scolastica, riformare il sistema di reclutamento dei docenti puntando sui giovani, rientrano tra questi. Ci auguriamo che almeno la ministra Giannini possa assumersi l’onere di questo lavoro“.

Anche Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, è pronto a riconoscere i meriti del discorso di Renzi: “Renzi ieri ha centrato la parte pratica del suo intervento insistendo sulla questione delle aule scolastiche da mettere in sicurezza. L’arte del rammendo, come ha detto al Senato citando Renzo Piano. I comuni devono perciò poter scavalcare il patto di stabilità. La ragione? È prioritaria la stabilità dei soffitti delle aule, che non devono cadere in testa ai bambini, su quella dei conti“.