Studiare all’estero: riparte il sogno degli adolescenti della ‘generazione Intercultura’

Per gli studenti di ogni grado la pandemia ha posto molte sfide. Eppure, tra difficoltà superate grazie a una grande dose di buona volontà e con lo sviluppo di nuove competenze nate dal periodo di chiusura forzata, gli studenti italiani hanno dimostrato di non lasciarsi abbattere. Anzi, di seguire ancor più pervicacemente i loro sogni, consapevoli più che mai che la crescita passa anche attraverso momenti di crisi.

La chiusura forzata, dalle mura di casa alle frontiere tra i Paesi, sembra aver alimentato ancor di più fuoco che arde nel cuore di molti adolescenti di poter studiare all’estero durante il ciclo delle scuole superiori. Una “Generazione Intercultura” che, valigia e passaporto in mano, decide di sfruttare al massimo le opportunità di miglioramento a livello scolastico e personale andando a studiare in una scuola all’estero (dall’intero anno scolastico a un periodo estivo).

I dati lo dimostrano: 5000 adolescenti di tutta Italia lo scorso autunno hanno deciso di iscriversi al concorso di Intercultura, l’Associazione no profit leader in Italia nell’organizzazione degli scambi scolastici internazionali. 1.600 ragazzi tra i 16 e i 17 anni sono risultati vincitori e hanno già iniziato il percorso di formazione guidato dai volontari dell’Associazione che li aiuterà a prendere consapevolezza dell’esperienza che si accingono a vivere e a dotarsi degli strumenti utili per affrontare le varie situazioni che si troveranno a vivere a breve.

Determinante, per questo risultato positivo, è stata anche la conferma dell’ampio programma di borse di studio che Intercultura, anche grazie alla collaborazione di numerosi partner esterni, mette a disposizione: più di 2 studenti su 3 partiranno grazie al sostegno economico di una borsa di studio,  totale o parziale.

“Il nostro Progetto educativo non si limita ad inviare dei giovani a studiare in un altro Paese –  commenta Andrea Franzoi, Segretario Generale di Intercultura – ma si propone di accompagnarli in un percorso di crescita mirato a sviluppare le competenze necessarie per comprendere la realtà complessa del mondo di oggi.  Una ricerca di Human Foundation sul Social Return on Investment di Intercultura ha calcolato che ogni euro investito nelle nostre attività genera un beneficio non solo sui singoli studenti partecipanti, ma per l’intera società italiana. Ad ogni Euro investito viene generato un ritorno di oltre 3 Euro. Un risultato che ci rende orgogliosi”.

Tutte le partenze si succederanno nel corso dell’estate, da fine giugno in avanti, in base all’inizio dell’anno scolastico nei vari Paesi e in base all’effettiva apertura delle frontiere, a seconda dell’evoluzione della situazione sanitaria. Intanto, anche in Italia Intercultura sta selezionando famiglie interessate a confrontarsi con un ragazzo o una ragazza di un altro Paese: sono oltre 300 i giovani che arriveranno in Italia all’inizio dell’anno scolastico. I volontari dell’Associazione sono a disposizione per tutte le richieste in proposito.

PAESI ANGLOFONI MA NON SOLO: 50 LE DESTINAZIONI IN TUTTO IL MONDO SCELTE DAI RAGAZZI
IL 54% STUDIERA’ ALL’ESTERO PER UN INTERO ANNO SCOLASTICO

 Veri e propri ponti di dialogo interculturale tra le frontiere dove questa pandemia ha indotto a costruire muri spesso invalicabili, gli studenti selezionati da Intercultura partiranno alla volta di 50 Paesi in tutti e 5 i continenti, un segnale forte e chiaro di ripresa e di rinascita. Intercultura e i suoi partner valutano, in collaborazione con il Ministero degli Esteri e le Ambasciate, la reale possibilità di svolgere il programma, garantendo la sicurezza del partecipante e la qualità dell’esperienza.

A fare la parte del leone sono le destinazioni europee a cui è stato assegnato il 49% degli studenti, in particolare Irlanda, Francia, Germania, Regno Unito, Danimarca e gli altri Paesi scandinavi.  A seguire con il 20% l’America latina (in particolare Argentina, Cile, Costarica, Uruguay) e il Nord America, con il 18% (USA e Canada). Per l’11% dei ragazzi è prevista una destinazione in Asia (con la Cina sempre tra le destinazioni preferite), mentre Oceania e Africa potranno accogliere il restante 2% degli studenti.

Per quanto riguarda la durata dell’esperienza all’estero i ragazzi che partono con Intercultura non hanno dubbi: il 54% ha scelto di partire per un intero anno scolastico, il 14% per sei mesi e il 7% per 3 mesi. Numeroso anche il gruppo di chi ha scelto di sfruttare i mesi estivi, con esperienze di durata dalle 4 alle 8 settimane. Un chiaro segnale di fiducia e della volontà di questa giovane generazione internazionale di voler progettare il proprio futuro, vivendo un’esperienza di crescita a 360 gradi utile anche per sviluppare competenze trasversali sempre più richieste dal mondo del lavoro.

Nell’anno del Covid migliaia adolescenti si sono iscritti al concorso di Intercultura, consapevoli dell’importanza che rivestono le esperienze di studio internazionali proposte dalla nostra Associazione per la loro crescita umana e professionalecommenta Andrea Franzoi, Segretario Generale di Intercultura – “Avere la curiosità e il coraggio di partire per un periodo di studio all’estero significa investire sul proprio futuro per sviluppare le competenze interculturali che daranno a questi ragazzi una marcia in più nella loro vita. La pandemia, una volta per tutte, ci ha fatto capire che viviamo in un mondo globalizzato e interconnesso: imparare a comunicare con persone che hanno un bagaglio culturale differente dal proprio è una necessità per tutti” .

OLTRE 500 GLI STUDENTI PARTITI NELL’ANNO DEL COVID:  “NON E’ UN ANNO PERSO, ANZI UN MOMENTO DI CRESCITA IN MODO ESPONENZIALE”

Nel corso del 2020 Intercultura prima si è preoccupata di far rientrare – a proprie spese – tutti gli studenti che erano all’estero allo scoppio della pandemia (marzo) e poi, grazie ai protocolli di sicurezza predisposti con le sue organizzazioni partner all’estero, ha fatto ripartire i programmi anche nell’anno più difficile della sua storia. Sono stati più di 500 gli adolescenti partiti per l’anno scolastico 2020-21, un numero molto significativo data la situazione. Attualmente la maggior parte di questi ragazzi sta completando l’anno all’estero in varie destinazioni europee, anche se non sono mancate partenze per mete più lontane come Stati Uniti, Canada,  Uruguay, Cile, Paraguay e Colombia.

Chi ha deciso di lasciare le sicurezze della propria casa per imbarcarsi in un’esperienza veramente sfidante non si è pentito, anzi afferma che la scelta di partire gli ha comunque permesso di vivere una profonda esperienza educativa, in un anno che, restando a casa, rischiava di essere questi perso.

Lasciare la mia comfort zone è stata un’impresa difficile da affrontareracconta Raffaele, studente 17enne comasco attualmente in Danimarcama non mi sono pentito della mia decisione. Scegliendo di partire nonostante la situazione Covid ho potuto vivere delle esperienze e cogliere delle opportunità che in Italia non avrei avuto. E’ stato un modo per fare comunque fruttare un anno così particolare che, restando a casa, rischiava di essere molto povero. Invece qui ho imparato tanto: ho conosciuto nuovi amici da tutto il mondo, immergendomi in una cultura che mi ha accolto e che ora è come se facesse parte di me. Guardando l’aspetto scolastico, il sistema in Danimarca è molto improntato sulla collaborazione fra compagni, proponendo molti lavori e attività di gruppo. Anche avendo svolto un periodo in DaD, alcuni laboratori mi hanno permesso di apprendere da ogni angolo le materie scientifiche. Le scuole danesi investono soprattutto sulle loro strutture: aule luminose con vasto accesso a internet, aree comuni per rilassarsi o studiare con i compagni, laboratori ben attrezzati e funzionanti e aree all’aperto per l’attività fisica”.

L’anno all’estero  – conclude Raffaele – “è un percorso che ti cambia nel profondo, ti rende sicuro di te stesso e ti fa aprire gli occhi su diverse società e diversi modi di pensare, facendoti crescere a livello umano e a livello mentale. In Danimarca mi sono reso conto che, allargando i miei orizzonti mentali, riesco a comprendere e immedesimarmi nelle altre persone con più facilità, cercando di confrontare i vari punti di vista. Le cose che mi porterò a casa della Danimarca sono molte, ma soprattutto, il rispetto per l’ambiente e l’importanza della green economy, come approccio per ottenere una società migliore per tutti. Sono orgoglioso del fatto che la mia famiglia ospitante possegga una pala eolica che produce energia green per moltissime altre famiglie”.

E’ GIA’ POSSIBILE PRENOTARE IL NUOVO BANDO DI CONCORSO

 Ogni anno le iscrizioni alle selezioni per i programmi di Intercultura sono aperte dal 1 settembre al 10 novembre. Il prossimo bando di concorso, per  i programmi dell’anno scolastico 2022-23 uscirà in estate e sarà rivolto a studenti nati tra il 2004 e il 2007. In palio oltre mille posti all’estero in tutto il mondo e centinaia di borse di studio. Già da ora è possibile richiedere il bando: www.intercultura.it/prenota-il-bando-di-concorso

Inoltre, mercoledì 19 maggio, dalle 18 alle 19, si terrà un Incontro informativo online aperto al pubblico “inizia la tua storia con Intercultura” in cui scoprire come diventare un “exchange student” con Intercultura e ascoltare i racconti degli studenti che si trovano all’estero in questo momento. Il link per iscriversi all’incontro è disponibile sul sito www.intercultura.it.

L’effetto Intercultura

 Quali sono i risultati a lungo termine di un’esperienza vissuta all’estero da adolescenti? L’istituto di ricerca Ipsos ha intervistato 886 ex-partecipanti, partiti tra il 1977 e il 2012.