Strategie per la qualità nella scuola dell’autonomia

Convegno organizzato a febbraio dal Polo Qualità di Napoli

Folta la partecipazione di Dirigenti scolastici e docenti. I lavori sono stati introdotti dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico della Campania, Dott. Alberto Bottino che, nella sua relazione dal titolo “I nuovi profili del Progetto Qualità nella scuola“, ha tracciato il quadro di sistema in cui si inserisce il progetto, sottolineando in particolare il delicato momento di passaggio, per l’intero sistema scolastico nazionale, da un modello burocratico centralizzato ad uno decentrato che si basa su autonome decisioni e responsabilità. Il Direttore si è quindi soffermato a chiarire come il percorso del Progetto Qualità nel mettere a punto tecniche di verifica su esiti in campo formativo non può certo attingere dal mondo imprenditoriale, con cui però è indispensabile collaborare in un costante scambio di esperienze, al fine di assicurare ai giovani l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, oltre che le necessarie conoscenze di base. Occorre avviare invece un percorso di ricerca che veda la partecipazione attiva degli attori coinvolti in una prospettiva di passaggio da una scuola che adempie ad una che, autovalutandosi, mette in atto strategie di miglioramento continuo, allo scopo di rendere conto del proprio operato alle famiglie. In tale ottica il Progetto Qualità deve rappresentare un valore aggiunto nell’ampio processo del riordino del sistema scolastico, non solo per i suoi principi ispirati alla cultura della qualità, ma soprattutto per l’attenzione alle aspirazioni degli studenti, delle loro famiglie ed ai bisogni del territorio e per la valorizzazione della funzione docente.

Hanno quindi fatto seguito altre importanti relazioni. Quella del Prof. Casucci dell’Università del Sannio che, tracciando un quadro dei percorsi di qualità nei servizi scolastici in rapporto alla sostenibilità ed alla visibilità sociale, ha individuato la centralità del valore della persona umana nella motivazione all’apprendimento, che si deve servire di tutti gli strumenti che ad esso concorrono (come ad esempio l’uso delle tecnologie che tuttavia si deve concretizzare in un consapevole accesso alla rete) ed ha sottolineato come la sostenibilità rappresenti il rapporto tra presente e futuro non come convenzione bensì come preservazione.

Il Prof. Landri del CNR di Salerno si è poi soffermato sulla funzione strategica del Dirigente Scolastico. In particolare sull’assunzione di responsabilità nei confronti delle famiglie e sulla necessaria chiarezza di comunicazione da parte della scuola attraverso il documento dell’Offerta formativa, ai fini di una reale fruibilità sociale dello stesso, illustrando i risultati della ricerca effettuata su un campione di scuole.

Il Prof. Serpieri (Facoltà di Sociologia, Federico II di Napoli) si è soffermato sull’analisi degli stili di leadership per il miglioramento continuo del servizio scolastico.

Il Dott Tamborlini, in rappresentanza dell’Assessore regionale alla formazione Buffardi, riferendosi al tema dell’Orientamento ha sottolineato l’importanza di delineare e di sperimentare un sistema di crediti formativi personali da spendere nell’itinerario di transizione tra scuola e lavoro.

Infine il Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Stefano Caldoro, nel concludere i lavori della giornata, ha tracciato un quadro generale del livello istituzionale, in cui lo Stato, da amministratore e gestore del sistema di istruzione, diventa il soggetto deputato al governo delle funzioni di indirizzo, coordinamento e valutazione del sistema stesso. In questo scenario i Poli Qualità diventano laboratori di studio, ricerca e monitoraggio (cosi come recita il IV protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Confindustria); tali protocolli devono però concretizzarsi in obiettivi operativi finalizzati a rafforzare e sviluppare il grado di qualità e di innovazione dell’istruzione richiesto dagli standard europei. Senza dimenticare, ha ricordato il Sottosegretario (ribadendo l’importanza del progetto sperimentale in atto per la costruzione di un Servizio Nazionale di Valutazione), la necessità di rispettare le tradizioni e le nostre radici culturali, con lo scopo di formare risorse umane dotate di un livello di professionalità rispondente ai fabbisogni formativi del mondo del lavoro. Opportunità che va offerta a tutti, soprattutto nelle aree deboli del Paese, per prevenire e recuperare la dispersione, gli abbandoni, le difficoltà della condizione giovanile.