Strade scolastiche: storia di un’esperienza di dialogo tra scuola e società

In un anno scolastico così complesso e segnato da momenti di estrema difficoltà, siamo lieti di incontrare la Dirigente scolastica Valentina Cardella, preside dal 1 settembre 2020 dell’Istituto comprensivo Via Salvatore Pincherle 140 Roma che ci racconta le genesi di un progetto, anzi di una buona prassi, che ha l’obiettivo di unire scuola e società in un momento così complesso.

L’stituto è formato da 5 scuole (infanzia, due scuole primaria e due scuole medie). Ci troviamo nel municipio VIII del comune di Roma. Il municipio VII e la Polizia locale hanno scelto l’Istituto per la sperimentazione di “Strade scolastiche”, in particolare è stato scelto il plesso scuola primaria “Malaspina” in via Antonino Pio 84, quartiere San Paolo. Da martedì 20 aprile, per un giorno a settimana, la strada verrà chiusa negli orari di ingresso e uscita per la pedonalizzazione e per permettere un’entrata in sicurezza per bambine, bambini e famiglie. “In questi mesi l’ingresso è stato difficile – spiega la preside – perché la strada, a senso unico, è stretta e in salita; la scuola primaria ospita circa 480 bambini e nello stesso complesso c’è anche la scuola dell’infanzia comunale e, nonostante gli orari differenziati e lo scaglionamento, molti genitori mi segnalavano gli assembramenti”.

“Da gennaio, grazie ai lavori richiesti ed effettuati dal Municipio VIII, ho riabilitato un altro ingresso in una via adiacente – spiega ancora la dirigente scolastica -, via Tiberio imperatore 140, ma anche in questa strada si sono creati problemi per via del traffico e del comportamento di alcuni, come il parcheggio in doppia fila e davanti al cancello, ormai diventato nel quartiere un luogo per parcheggiare. Abbiamo richiesto un nuovo passo carrabile sul cancello del nuovo ingresso e dissuasori per gli automobilisti. Credo nella mobilità sostenibile e quest’iniziativa e’ importante per tantissime ragioni: diminuire l’inquinamento, favorire l’attività fisica dei bambini, ancor di più in questo momento di emergenza sanitaria e chiusura delle palestre; rispettare l’ambiente; permettere la sicurezza dei bambini e delle loro famiglie, implementare l’educazione civica, disciplina curricolare reintrodotta dal Ministero quest’anno. L’anno scorso facevo la preside in Lombardia e abbiamo sperimentato in due plessi il Pedibus: è stato un successo”.

Ringraziamo la dirigente Cardella per una descrizione così appassionata e approfondita di un progetto innovativo e di grande interesse per la scuola, ma anche per la comunità locale. Se è vero che per crescere un bambino serve un villaggio, non possiamo nascondere che vale anche il contrario: per curare una comunità servono i bambini e da loro, crediamo, è necessario ripartire.