Stop a messaggi WhatsApp tra docenti e studenti: presidi propongono nuovo codice di comportamento

Basta messaggi su WhatsApp e commenti su Facebook tra studenti e docenti. Stop alle conversazioni private tra famiglie, studenti e insegnanti: per comunicare si dovranno utilizzare esclusivamente i canali della scuola. In seguito al recente caso che ha visto protagoniste le chat tra una preside e uno studente del quinto anno, i presidi decidono di correre ai ripari  e propongono un nuovo codice di comportamento per studenti, famiglie e docenti. A parlarne a Il Messaggero è Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma.

Gli studenti sui social dovranno stare attenti a non ledere l’immagine dell’istituto che frequentano con foto o post fuorvianti. “Non si tratta di punizioni, ma di aiutarli a maturare anche nell’utilizzo dei social” ha detto Rusconi che ha ribadito come le nuove regole riprendano quelle già in uso in Francia e Inghilterra. Per le sanzioni a carico degli alunni, i presidi pensano alle ore di volontariato con lavori socialmente utili.

Le famiglie non potranno comunicare con i docenti tramite WhatsApp e altri social. L’unica eccezione riguarda le comunicazioni urgenti, come gite cancellate o lezioni sospese, anche se rimane preferibile l’uso delle più tradizionali vie di comunicazione quali il registro elettronico, la email istituzionale e il sito web. Anche in questo caso, spiegano i presidi, si tratta di una misura necessaria per evitare equivoci.

In breve, il nuovo codice di condotta prevede che studenti, insegnanti e famiglie potranno postare solo messaggi attinenti alla scuola e all’attività didattica e osservare il diritto alla disconnessione, cioè la possibilità di contattare fino alle 19:00, dal lunedì al venerdì. Si suggerisce inoltre di limitare il numero di post pubblicati e di evitare post e commenti su eventi specifici avvenuti all’interno dell’Istituzione scolastica. Vien infine raccomandato di utilizzare un linguaggio semplice, chiaro e che non dia spazio a fraintendimenti, e di evitare conversazioni che manchino di rispetto o che siano ambigue nei confronti degli altri membri del gruppo o di persone assenti.

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