Sport a scuola: Miur e Coni firmano Protocollo d’intesa

Lo sport rafforza la sua presenza a scuola con più investimenti e più ore. Il Coni e il Ministero dell’Istruzione il 28 novembre  stipulano per la promozione di questi temi un Protocollo, un accordo rinnovabile di collaborazione istituzionale per i prossimi tre anni. A firmare sono il presidente del Comitato olimpico nazionale, Giovanni Malagò, e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a presenziare anche azzurri di varie discipline. Per il prossimo triennio è previsto quindi un piano di attività ben strutturato e definito da linee guida precise, curate per il Miur dalla Direzione generale dello Studente,  che hanno lo scopo di diffondere i principi del Protocollo d’Intesa fresco, fresco di firma.

Più sport a scuola – Queste le parole della Giannini: “In questi due anni e mezzo abbiamo fatto cose importanti e condiviso con il Coni un progetto affinche’ tutte le scuole di ogni ordine e grado e che ospitano bambini da 6 a 11 anni, abbiano almeno due ore di educazione fisica a scuola. Oggi sono 7mila gli istituti coinvolti, 1,2 milioni gli alunni raggiunti, 60mila le classi inserite nel progetto: numeri relativi a circa meta’ della scuola primaria“.

Rafforzati gli investimenti – 60milioni del Pon serviranno a sostenere e implementare il progetto “Sport di classe“. “Oggi con i 60 milioni del Pon – spiega la Giannini – possiamo completare il progetto che nei prossimi tre anni raggiungera’ tutta la restante parte. In questo Paese bisogna cominciare a riconoscere che lo sport non e’ in conflitto con lo studio, sono due dimensioni della vita fondamentali che non devono entrare in conflitto“.

La figura del “tutor” – Il prima possibile i ragazzi dedicheranno due, tre ore a settimana della loro vita scolastica proprio alle attività sportive. A rafforzare il concetto è Malagò: “Dal 2013 abbiamo accresciuto tantissimo i nostri numeri, solo quest’anno sono più del 40% le classi coinvolte. Sono contentissimo, siamo ancora lontani dal sistema anglosassone, ma stiamo facendo un grandissimo passo. Non abbiamo la presunzione di sostituire la figura dell’insegnante di educazione fisica, ma con il tutor quantomeno possiamo compensare le carenze che ancora ci sono. I have a dream, che magari il prossimo step sia aumentare l’orario per dare ancora piu’ valore all’aspetto culturale dello sport“.