
Sostegno: lo squilibrio Nord-Sud tra specializzati è la prima causa dei posti vacanti

La carenza di docenti di sostegno che sta emergendo nel concorso PNRR/2 ha una causa profonda: un cronico squilibrio territoriale nella distribuzione dei docenti specializzati, con il Nord gravemente penalizzato rispetto al Centro-Sud.
Nel concorso appena bandito, i posti di sostegno disponibili per infanzia e primaria erano 4.413, di cui 302 per l’infanzia e 4.111 per la primaria. Le domande presentate sono state complessivamente 8.597, un numero teoricamente più che sufficiente per coprire tutti i posti:
- Infanzia: 2.158 domande per 302 posti;
- Primaria: 6.439 domande per 4.111 posti.
Eppure, nonostante il rapporto favorevole tra domande e posti, molti posti resteranno vacanti, soprattutto nelle regioni del Nord.
Candidati legati alla propria regione
Come già accaduto nel concorso precedente, la maggior parte dei candidati ha presentato domanda nella propria regione di residenza, forse nella speranza di vincere il concorso senza dover affrontare il disagio di trasferirsi lontano da casa. Questo comportamento ha lasciato scoperte molte cattedre nelle regioni settentrionali, dove la domanda di docenti di sostegno è particolarmente alta.
Il nodo dei TFA: un’offerta universitaria sbilanciata
La ragione principale di questo squilibrio sta nella distribuzione territoriale dei corsi TFA, i percorsi di specializzazione organizzati dalle università.
Le università del Centro-Sud sono tradizionalmente più inclini a organizzare questi corsi, aumentando negli anni il numero di docenti specializzati e saturando il fabbisogno locale. Al contrario, le università del Nord hanno offerto pochi corsi, lasciando il territorio in una condizione di carenza cronica di specializzati.
A complicare la situazione c’è il fenomeno del rientro dei vincitori di concorso al Sud, che scelgono di tornare nelle loro regioni di origine non appena possibile, svuotando ulteriormente le cattedre del Nord.
Atenei settentrionali ancora in ritardo
Nonostante l’invito agli atenei del Nord a mettersi in gioco, l’organizzazione di corsi TFA richiede tempo e risorse. Formare un team di docenti universitari per gestire questi percorsi non è semplice, soprattutto se si considerano le priorità economiche che spingono le università a privilegiare altre offerte formative, ritenute più redditizie.
Sarà sufficiente il riequilibrio degli specializzati INDIRE?
La speranza di riequilibrare la situazione passa anche per gli specializzati INDIRE, ma è ancora presto per dire se riusciranno a correggere uno squilibrio radicato da anni. Per ora, il divario Nord-Sud resta la principale causa dei posti vacanti nel concorso PNRR/2, segnalando l’urgenza di un intervento strutturale per potenziare l’offerta formativa del Nord e garantire finalmente un’adeguata copertura delle cattedre di sostegno in tutte le regioni italiane.
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