Sostegno, D’Aprile (Uil Scuola): ‘Confermato solo se c’è il posto. Un provvedimento da ritirare’

Il Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025, che consente alle famiglie di chiedere entro il 31 maggio la conferma del docente di sostegno – anche se privo di specializzazione – rischia di tradursi in una beffa per molti insegnanti e alunni. A denunciarlo è Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua, che definisce il provvedimento “nato male” e chiede il suo ritiro immediato.

Secondo quanto stabilito dal DM 32, la conferma del docente è subordinata alla disponibilità del posto per l’anno scolastico successivo. Un vincolo che, nella pratica, potrebbe lasciare senza incarico molti insegnanti in servizio quest’anno su posti di sostegno attivati in deroga, e che quindi potrebbero non essere più disponibili a settembre. “Oltre al danno, la beffa – commenta D’Aprile –. Non è questo il modo per garantire continuità didattica agli alunni”.

“A rischio imparzialità e trasparenza del sistema scolastico”

Per la Uil Scuola Rua, il decreto apre a “logiche clientelari”, compromettendo l’imparzialità del sistema scolastico statale, che dovrebbe essere presidio di laicità, trasparenza e pluralismo. D’Aprile sottolinea come l’applicazione del provvedimento sia lesiva non solo per i docenti specializzati, che vedono aggirato il principio della graduatoria, ma anche per gli alunni con disabilità, che rischiano di non avere accesso a un insegnante con adeguata preparazione.

Numerose anche le questioni pratiche sollevate dal sindacato: “Cosa succede se un docente viene confermato solo su uno spezzone orario? Potrà completare l’orario con altre supplenze? E nel caso di due docenti assegnati allo stesso alunno, cosa accade se solo uno riceve il gradimento della famiglia?”

Una richiesta di ritiro e una proposta alternativa

La Uil Scuola ha già impugnato il decreto in sede giudiziaria e rinnova la richiesta di ritiro del provvedimento, che secondo D’Aprile “può attuarsi peggio di come è stato pensato”. La proposta alternativa del sindacato punta all’utilizzo strutturale delle graduatorie provinciali di 1ª fascia (GPS) per coprire i posti vacanti, dopo l’esaurimento delle immissioni in ruolo dalle GAE e dalle graduatorie concorsuali.

“È necessario superare l’anomalia della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto – conclude D’Aprile –. Anche i posti in deroga devono rientrare tra quelli disponibili per l’assunzione. Solo così si può garantire davvero la continuità educativa agli alunni con disabilità e la stabilità lavorativa ai docenti”.

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