Sono gli insegnanti i pubblici dipendenti più stressati
“L’insegnamento è una professione usurante, soggetta ad una frequenza di patologie psichiatriche maggiore rispetto alle altre categorie della Pubblica amministrazione: svolgendo una professione altamente ripetitiva e alienante, i docenti sono infatti sottoposti a diversi stress di tipo professionale“. E’ quanto emerge da uno studio commissionato dall’ente previdenziale Inpdap, come segnala l’Anief, che partendo dall’analisi degli accertamenti sanitari per l’inabilità al lavoro, ha operato un confronto tra insegnanti, impiegati, personale sanitario, operatori dei vari settori della PA.
Lo studio è stato condotto monitorando per 10 anni i dipendenti pubblici delle quattro macro aree professionali della PA. Tra le categorie prese in esame sono proprio gli insegnanti ad essere particolarmente esposti al rischio di incorrere nella sindrome di burnout: una condizione caratterizzata da particolari stati d’animo come ansia, esaurimento fisico, panico, irritabilità, agitazione, senso di colpa, ridotta autostima.
Sono stati analizzati circa 3.000 casi gestiti dalla ASL di Milano ed è emerso che tra i fattori che determinano tali disturbi vi sono una serie di condizioni stressogene a cui essi sono sottoposti: “il rapporto con gli studenti e i genitori, le classi spesso troppo numerose, la situazione di precariato che si protrae per anni, la conflittualità tra colleghi, la costante delega da parte delle famiglie, l’avvento dell’era informatica e delle nuove tecnologie, il continuo susseguirsi di riforme, la retribuzione insoddisfacente e, non ultima, la scarsa considerazione da parte dell’opinione pubblica“.
Lo studio evidenzia, inoltre, come le donne siano più facilmente esposte alla sindrome di burnout, in quanto più esposte a situazioni di empatia nei rapporti con gli alunni e con i colleghi. E le donne, vale la pena ricordarlo, costituiscono l’81% del corpo insegnante italiano. Dall’analisi dei dati dello studio decennale emerge, inoltre, il numero crescente di docenti che chiedono il cambio di mansione in seguito alla dichiarazione di inabilità a poter svolgere il loro lavoro: lo scorso anno le domande di inabilità al lavoro di insegnante si sono triplicate.
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