Sindacati e collegato sulla scuola: riserve sul metodo

Il collegato alla legge di stabilità sulla scuola, il cui testo ufficioso (forse) non ancora approvato dal Consiglio dei Ministri sta circolando da alcuni giorni, ha creato fermento e preventive prese di posizione nelle centrali sindacali.

Le critiche e le riserve avanzate da alcuni esponenti sindacali, Flc-Cgil e Gilda in primis, riguardano la questione di metodo, considerata sotto due punti di vista: la consultazione dei sindacati e l’intangibilità delle materie contrattuali.

Sulla prima questione – la consultazione e la partecipazione – potrebbero non esserci difficoltà ad ottenere dal ministro un rapporto consultivo efficace, ma non è detto che esso si tramuti in un’effettiva partecipazione decisionale.

Sulla seconda questione – l’intangibilità della contrattazione – il problema è più complesso.

Fino a cinque anni fa il potere della contrattazione prevaleva sulla legge, al punto che le OO.SS. potevano disapplicare una norma legislativa ritenuta invasiva nelle materie oggetto di contrattazione.

Con la legge n. 15/2009 e con il decreto legislativo 150/09 (cosiddetto Brunetta) questo potere è stato annullato, restituendo il primato assoluto della legge sul contratto, in una specie di rivalsa del potere politico su quello sindacale.

Non sarà ora facile, da parte del sindacato, contrastare questa nuova linea politica, con l’attuale governo e la maggioranza parlamentare delle larghe intese.