Sindacati contro Azzolina: ‘Sono state prese decisioni senza coinvolgere chi avrebbe potuto aiutare i decisori politici’

Si è risolta in un coro unanime di critiche al ministro Azzolina la prima videoconferenza stampa online dei cinque sindacati scuola   più rappresentativi – Cisl scuola, Snals, Uil scuola, Flc Cgil e Gilda – i cui segretari generali hanno preso la parola in questo ordine, oggi a mezzogiorno, per fare il punto sui loro rapporti con l’attuale Ministro. Mancava il sesto sindacato rappresentativo, l’Anief, organizzazione della quale l’attuale ministro ha fatto parte in passato, da sempre critico nei confronti degli altri cinque.

Con toni non troppo diversi, forse solo un po’ meno accesi nel caso di Lena Gissi, segretaria della Cisl scuola, i cinque sindacalisti hanno lamentato di essere stati ignorati dal ministro e dal ministero (è stato fatto il nome del capo dipartimento Max Bruschi) negli ultimi due mesi. Decisioni importanti per milioni di studenti, genitori e personale della scuola sono state prese senza consultare e coinvolgere chi avrebbe potuto aiutare i decisori politici a conoscere e valutare meglio la situazione della scuola. Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil, è giunto a definire “autereferenziale e solipsistica” la gestione del ministero da parte di Lucia Azzolina

Si prospetta dunque non facile l’incontro dei sindacati con il ministro Azzolina in programma per il prossimo giovedì 7 maggio. A parte la questione del metodo (la mancanza di interlocuzione: ma il sindacato non è un “ferro vecchio” da buttare, ha detto Turi, leader della Uil scuola) i due punti sui quali si è incentrata la conferenza stampa sono stati la questione della stabilità del personale in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico e quella della didattica a distanza.

Sul primo punto la richiesta unanime rivolta al ministro è quella di rinunciare ad effettuare i concorsi ordinari (peraltro già banditi) che comporterebbero tempi lunghi, fino a due anni, e forte mobilità sul territorio, e di sostituirli con una operazione di stabilizzazione a settembre di tutto il personale precario, da confermare nella misura del possibile (dopo i trasferimenti del personale di ruolo) nei posti occupati quest’anno. Fare i concorsi ordinari nell’attuale situazione di emergenza, ha detto Serafini (Snals), sarebbe come tentare di spegnere l’incendio buttando sul fuoco olio anziché acqua. E il “merito” che si vorrebbe salvaguardare con i concorsi ordinari è secondo Sinopoli “una favola”. 

Sul secondo punto, la didattica a distanza, i sindacati sono stati altrettanto unanimi: non è una via percorribile, soprattutto per gli alunni più piccoli. L’idea del ministro di alternare presenza e distanza ogni tre giorni è stata definita “stravagante” da Rino Di Meglio, segretario della Gilda. La via maestra, hanno ripetuto i sindacalisti, è quella di diminuire il numero di alunni per classe aumentando in tutti i modi (palestre, edifici non utilizzati, al limite i turni) gli spazi utilizzabili per la didattica in presenza. Serve uno sforzo straordinario, in termini di investimenti, nell’edilizia scolastica e serve un accordo con i sindacati, come si è fatto in altri settori, per garantire la sicurezza e la salute del personale (mediamente ultracinquantenni) nelle scuole. Il ministro Azzolina, ha detto Turi, non può continuare ad agire come se avesse i “pieni poteri”. L’incontro di giovedì prossimo parte con queste premesse.