Sindacati confederali: varate le linee guida per il rinnovo contrattuale
Alla vigilia della manifestazione nazionale promossa a Roma dalle tre Confederazioni Cgil Cisl e Uil per il giorno 9 febbraio (“Futuro al Lavoro”), conclusasi con il tradizionale appuntamento in piazza San Giovanni, i rispettivi sindacati dei settori scuola, università e ricerca hanno riunito presso il Teatro Eliseo i loro organismi dirigenti per definire unitariamente le linee guida della piattaforma per il rinnovo contrattuale, che saranno sottoposte al dibattito nei luoghi di lavoro.
Nel documento approvato i provvedimenti contenuti nella legge di bilancio per il 2019 riguardanti il sistema Istruzione e Ricerca vengono definiti “largamente insufficienti, non prevedendo investimenti adeguati per potenziare e qualificare il sistema pubblico d’istruzione”. Con il nuovo contratto si punta perciò, in primo luogo, “a una significativa rivalutazione salariale e alla valorizzazione delle diverse professionalità, in direzione di un riallineamento con le retribuzioni dell’area euro”.
Una rivendicazione, come si vede, certamente non nuova, come non lo è la “richiesta di un piano di assunzioni che, a partire dalla garanzia di un’adeguata consistenza degli organici, contrasti efficacemente la precarietà, stabilizzando il lavoro in tutti i settori del comparto”. Dietro il linguaggio diplomatico si intravede il vero obiettivo, che è quello di ottenere almeno la stabilizzazione degli attuali occupati non di ruolo per “evitare che il prossimo anno scolastico veda un’ulteriore crescita dei rapporti di lavoro precari”.
Con l’occasione il documento approvato prende posizione sul tema dell’unitarietà del sistema scolastico su tutto il territorio nazionale, “in nome dell’universalità del diritto all’istruzione, contro ogni ipotesi di diversificazione e separazione del sistema scolastico (programmi, personale, risorse) su base regionale, che potrebbe indebolire l’unità nazionale accentuando gli squilibri già oggi riscontrabili tra le diverse aree territoriali”.
I sindacati confederali annunciano al riguardo una iniziativa pubblica, che servirà anche per ribadire la valenza del contratto nazionale come “fonte unitaria” per la disciplina del rapporto di lavoro del personale che opera a livello nazionale nel sistema dell’istruzione, dell’università e AFAM, e della Ricerca. Il timore dei sindacati è che l’attribuzione ad alcune Regioni di competenze autonome in materia di organizzazione dei servizi educativi indebolirebbe la loro rappresentatività e forza contrattuale a livello centrale. Su questa importante tematica torniamo nella notizia successiva.
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