Sicurezza, presidi in rivolta: ‘Basta fare i capri espiatori’

La Cassazione l’ha condannata per lesioni colpose gravi, non potrà tornare a scuola fino al prossimo marzo 2020 e nemmeno percepire lo stipendio. Parliamo di Franca Principe, preside dell’istituto Pisacane di Sapri dove nel 2011, durante gli esami di Maturità, uno studente cadde da un lucernaio ferendosi gravemente. La porta di accesso a quel terrazzino doveva essere chiusa, una collaboratrice scolastica, poi dichiarata inidonea, l’aveva aperta. E la dirigente scolastica finita sotto processo quel giorno, era persino in un’altra scuola. In questi giorni è poi arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso scatenando la protesta dei presidi: la sanzione disciplinare dell’ufficio scolastico della Campania.

La protesta, come riporta anche Repubblica, è nata sui social scavalcando sindacati e associazioni di categoria. Il prossimo 30 ottobre i dirigenti scolastici si sono dati appuntamento all’Istituto Da Vinci di Roma per raggiungere il MIUR per un sit-in. Con loro sarà presente la stessa Franca Principe.

DS pronti a creare un fondo di sostegno, l’Anp pagherà il ricorso contro la sanzione disciplinare perché «sproporzionata» contesta Antonello Giannelli su Repubblica. Sulla sicurezza è recente la denuncia di Cittadinanzattiva: un crollo ogni tre giorni di scuola nell’ultimo anno. L’Inail conta 88mila incidenti nel 2017 nelle scuole. «Non è ammissibile lavorare stando seduti su una polveriera ardente e pagare per responsabilità di inadempienze di altri» aveva già scritto la dirigente di Sapri, 58 anni, all’ex ministra Valeria Fedeli interpretando il comune sentire dei colleghi. Dalla sua battaglia è nata l’associazione «Modifica 81» dal decreto legge, rimasto senza regolamenti attuativi, che i presidi chiedono di cambiare per fare chiarezza sulle responsabilità. Un punto condiviso dalla vice ministro Anna Ascani (Pd) che annuncia un intervento legislativo. «Vogliamo che gli enti locali ci diano scuole sicure», insiste Giannelli.

A pagare per ora sono solo i presidi. «Sulla sicurezza degli edifici non possiamo intervenire perché la proprietà è degli enti locali. Ma se succede qualcosa ne rispondiamo noi. Ora basta fare i capri espiatori, si cambi la legge».