Settimana cruciale per gli esami preliminari dei privatisti

L’anno scorso furono quasi 26 mila i candidati esterni (cosiddetti privatisti) che, senza filtri o preventivi giudizi di ammissione, poterono accedere direttamente all’esame di Stato, mentre i candidati interni erano costretti a superare gli ostacoli selettivi previsti dalle norme.

Per anni l’ammissione agli esami di Stato è avvenuta senza filtro alcuno o giudizio di ammissione sia per gli studenti interni sia per i privatisti.

Poi, a cominciare dal ministro Moratti, vennero introdotte norme selettive (ma non troppo) per l’ammissione degli studenti interni, dimenticando di prevedere per i privatisti analoghe disposizioni.

La dimenticanza è passata di ministro in ministro fino all’esame di Stato dello scorso anno, quando agli interni è stata richiesta la media complessiva del sei nelle discipline di studio dell’ultimo anno mentre agli esterni è bastata, ancora una volta, la semplice domanda per essere ammessi all’esame.

Una vera e propria beffa di cui hanno anche approfittato diversi studenti interni che, in difficoltà di apprendimento, si sono ritirati da scuola entro il 15 marzo per poi presentarsi da privatisti all’esame.

Quest’anno, finalmente, non sarà più così.

In base all’ordinanza n. 44 del 5 maggio scorso, tutti i candidati esterni dovranno sostenere l’esame preliminare sulle materie dell’ultimo anno davanti ad una commissione interna di docenti. La disciplina in dettaglio è contenuta nell’articolo 7.

Per l’ammissione i privatisti dovranno conseguire la sufficienza (sei decimi) in ogni disciplina di studio, come è previsto, per la prima volta da quest’anno, anche per i candidati interni.

Gli esami preliminari dovranno essere sostenuti, di norma, entro maggio o, comunque, entro il termine dell’anno scolastico, secondo un calendario di prove fissato da ogni scuola.