Servizi educativi per l’infanzia non più bloccati per il Covid-19?

I diversi DPCM che si sono succeduti in questi mesi di emergenza sanitaria hanno sempre disposto la sospensione in presenza di tutti i servizi educativi per l’infanzia (art. 2 del d.lgs. 62/2017) e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado. Il decreto legge n. 33 di sabato 16 maggio 2020 avvia da lunedì 18 maggio misure di attenuazione delle restrizioni precedentemente adottate ma nel contempo ne conferma anche talune.

A proposito di attività scolastiche prevede all’articolo 1, comma 13 che: “Le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, sono svolte con modalità definite con provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020″.

Le attività didattiche continueranno a svolgersi a distanza.

Da una attenta lettura non può sfuggire, però, che non sono compresi, tra le attività che restano sospese, i servizi educativi per l’infanzia: nidi d’infanzia, micro-nidi, sezioni primavera. Una dimenticanza o una tacita intenzione di preparare l’apertura, eventualmente controllata e graduale, dei servizi per i più piccoli, come da settimane sta chiedendo l’on. Anna Ascani, viceministro dell’istruzione?

Nessuna dimenticanza e per l’on. Ascani una speranza che dura poco. Poche ore dopo, la pubblicazione del DPCM 17 maggio 2020 che, in attuazione dello stesso DL 33 detta nuove misure per il contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, all’art. 1, lettera q) conferma invece che sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia, nonché le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado.

L’on. Ascani affida a Facebook la sua delusione: “Resta l’amaro in bocca, però, per il diniego del Comitato tecnico scientifico rispetto alla riattivazione, anche sperimentale, dei servizi educativi per l’infanzia. E forse ha ragione chi dice che dovremmo riuscire a consentire almeno a chi conclude la scuola primaria di potersi salutare in piena sicurezza, evitando comunque assembramenti. Spero che questo stop sia solo un momento di un discorso più articolato e più ampio che deve comporre le responsabilità per il bene di tutti, anche dei più piccoli, e consentirci di riaprire nella massima sicurezza”.

L’on. Ascani chiude con una promessa: “Io non mi arrendo. Sono convinta che recuperare la socialità sia per questi bambini assolutamente fondamentale. E che anche a loro vada data una risposta, con grande prudenza ma anche con determinazione”.