Service Learning: al via il Festival con le migliori esperienze in Italia

A Mestre, nella bellissima cornice del Museo del ‘900, conosciuto ai più come M9, si sta svolgendo in questi giorni il Festival del Service Learning, una manifestazione fortemente voluta dal Ministero dell’Istruzione e dalle scuole polo che negli ultimi tre anni si sono occupati di promuovere questo approccio pedagogico nella scuola italiana.

Un programma, quello del Festival del Service Learning, molto ricco, che vede alternarsi al tavolo dei relatori i maggiori esperti italiani di Service Learning, cioè i bambini e i ragazzi che nell’ultimo triennio hanno progettato, realizzato e sviluppato iniziative di Service Learning.  Ad alternarsi alle esperienze delle circa quaranta scuola presenti, sono intervenuti ospiti nazionali e internazionali che hanno contribuito a presentare le caratteristiche del Service Learning e le ricadute che questo approccio ha sull’apprendimento.

Nel primo giorno dei lavori è intervenuto, tra i molti, il prof. Andrew Furco, dell’università del Minnesota.

Chiediamo al Prof. Furco di aiutarci a capire quando un’attività didattica è Service Learning e quando no. Bisogna distinguere il Service Learning dalle iniziative di volontariato e dagli stage o esperienze di didattica attiva. Nel volontariato il primo beneficiario dell’iniziativa è chi riceve l’aiuto, mentre negli stage sono gli studenti. Nel Service Learning invece beneficiano delle attività sia gli studenti che lo realizzano, sia la comunità all’interno della quale sono situati. Nel volontariato il focus delle attività è dato dall’aiuto, dal servizio, mentre negli stage e nelle esperienze scolastiche in generale è l’apprendimento. Nel Service Learning, invece, l’attenzione è contemporaneamente sul servizio alla comunità e agli apprendimenti curricolari”.

In Italia il Service Learning ha preso piede grazie al lavoro del Prof. Italo Fiorin anch’egli presente tra i relatori del convegno e della scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà (EIS) della Lumsa.

Nel pomeriggio è previsto un importante contributo del prof. Castoldi, oltre alle esperienze delle scuole selezionate per le regioni del centro Italia.

Ad oggi sono centinaia le scuole coinvolte i percorsi di Service Learning, con grande soddisfazione di ragazzi, bambini, docenti (che vedono significativi miglioramenti nelle ricadute didattiche) e comunità locali. Il Service Learning è infatti un ottimo modo per realizzare sviluppare percorsi virtuosi di inclusione, di buona didattica e di educazione civica in maniera non nozionistica e trasmissiva, ma rendendo protagonisti gli studenti.

Una scuola, quella del Service Learning, che offre sfide credibili e appassionanti, sta a noi, docenti e appassionati, riuscire a coglierle.

Proprio al Festival del Service Learning è dedicato il nuovo speciale de La Scuola che Sogniamo pubblicato nel numero di novembre di Tuttoscuola. Sfoglialo qui.

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